Approfondimenti
PER IL TRAMITE DELLA LETTERATURA 8b
COME LA PANDEMIA DA COVID-19 È DIVENTATA L’INSONNIA DEL XXI SECOLO
di Lorenzo Gafforini*
a R.
«Felici i posteri, che non avranno conosciuto queste disgrazie e crederanno che la nostra storia sia una favola!»
FRANCESCO PETRARCA, Familiarum rerum libri
Il pionieristico lavoro della Spinney ha inizio con la morte di uno dei grandi maestri dell’avanguardia del XX secolo: Guillaume Apollinaire, autore – fra le altre cose – dei famigerati calligrammi. Poeta, drammaturgo, scrittore e critico, Apollinaire rappresenta un periodo di transizione della cultura europea: dalla vivacità della Belle Époque si passa alle nefandezze della Prima guerra mondiale. Il 9 novembre 1918 Apollinaire viene trovato morto – poco prima della firma dell’armistizio – nel suo appartamento nel settimo arrondissement dall’amico e collega Giuseppe Ungaretti. Il grande poeta francese muore di influenza spagnola e con questo esempio significativo si chiude la stagione della guerra per far spazio a quella – per certi aspetti simile – della pandemia.
Ecco come le istituzioni si comportarono allo scoppio della pandemia – e non è difficile figurarsi un parallelismo con gli eventi contemporanei –: «nel 1918, non appena l’influenza fu soggetta a notifica e fu riconosciuta l’esistenza di una pandemia, furono messe in atto numerosissime misure di distanziamento sociale. Perlomeno nei paesi che avevano le risorse per farlo. Si decise la chiusura di scuole, teatri e luoghi di culto, furono adottate restrizioni al trasporto pubblico e proibiti i raduni di massa. […] Campagne informative avvertivano di usare sempre il fazzoletto quando si starnutiva e di lavarsi le mani regolarmente» 67 .
Inoltre, per la prima volta in epoca moderna, il pianeta si trova di fronte a una crisi tale da coinvolgere una comunità molto ampia e variegata. Si necessitava, dunque, di decisioni senza precedenti al fine di arginare la pandemia, soprattutto da parte dei vari governi centrali e dalle organizzazioni internazionali.
Tuttavia, questo tipo di imposizioni possono portare a una serie di problematiche, di cui sentiamo ancora oggi l’estrema attualità. «Innanzitutto, le priorità della collettività possono essere in conflitto fra di loro […] e quindi il potere dell’autorità di far rispettare la legge può essere rifiutato. In secondo luogo, abusando delle misure a sua disposizione, l’autorità rischia di calpestare i diritti individuali» 68 .
Poi, una delle più grandi sofferenze del Novecento, «con la stessa velocità con cui era venuta, […] se ne andò.
Negli anni successivi riprese l’usuale stillicidio di febbri lievi, mal di gola, raffreddori dovuti a diversi virus e diversi batteri» 69 . Le pandemie da influenza, tuttavia, non cessarono con la fine della spagnola, anzi. Si pensi, ad esempio, alla influenza asiatica della fine degli anni Cinquanta, oppure all’influenza di Hong Kong degli anni Sessanta. In tempi recenti, invece, abbiamo avuto la c.d. influenza suina. C’è da precisare, però, come le scoperte scientifiche abbiamo avuto una significativa crescita, tanto che di fronte al ceppo di quest’ultima pandemia «è stato possibile individuare immediatamente l’agente patogeno e predisporre le contromisure volte a minimizzare le conseguenza negative» 70.
Note
67L. SPINNEY, 1918. L’influenza spagnola, cit., p. 107.
68L. SPINNEY, 1918. L’influenza spagnola, cit., p. 109.
69M. BOLOGNA – A. LEPIDI, Pandemie. Virologia, patologia e prevenzione dell’influenza, cit., p. 61.
70 Ivi, p. 188.
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