http://www.youtube.com/watch?v=1HLauVEMK2o

i dialoghi attorno alla siepe.

il topo cerca.

ha sempre cercato.

è nella sua natura non accontentarsi.

patologica, nei momenti di stress, rasenta la fissa.

prima di scegliere l’isolamento volontario ha convissuto.

si parla sempre di momenti, nulla di fisso o immutabile, che ogni cosa va sempre calata nel suo contesto e l’assolutismo va lasciato ai preti e alle suore.

il topo tenta di scrivere ma poi inevitabilmente si valuta o troppo serio o troppo cazzone e i fogli strappati riempiono i cestini mentre dalla stanza a fianco una frotta di negri taglia alberi e pesta i piedi per fornirgli la carta sulla quale sfogare a suon di biro la sua altalena autovalutativa.

quando le foreste finiscono il topo deve rilassarsi e farsi una doccia di almeno 20 minuti.

no alla masturbazione che toglie energie creative.

si alla masturbazione quando proprio necessaria.

chissenefotte dell’acqua tanto paghiamo a metà coi coinquilini e mica sta scritto che st’acqua l’ho usata io no?

bestemmie perchè il bagnoschiuma è sempre vuoto e tocca a lui andarlo a riempire dal fusto di 5 litri comprato alla lidl per risparmiare perchè c’è la crisi.

ma l’acqua sulla pelle lo rilassa e finisce la sega proprio mentre suonano alla porta.

amici in sbattimento e donne innamorate lo fanno sbadigliare perchè ormai è abituato a sentirsi fuori luogo.

il topo si dice consapevole

cerca la consapevolezza a costo di vivere male.

si ubriaca una volta al mese e se la mena perchè era meglio se nasceva meno intelligente.

più stronzo lo è diventato col tempo.

guardando i vecchi al bar un po’ li invidia

loro non devono dimostrare più niente a nessuno.

ai vecchi non interessa se non gli rizza il cazzo, alla peggio, se proprio vogliono godere, si infilano degli ortaggi di stagione su per il culo o leggono italo calvino ma non ne fanno la recensione.

sanno che tutto quanto sta per finire e guardano i tramonti con un misto tra la malinconia delle ginocchia sbucciate e la rassegnazione. non hanno più bisogno di uscire di casa. il verde degli alberi è conficcato nelle iridi liquide. a volte hanno paura. a volte son coraggiosi. non temono l’insoddisfazione ma l’accettano come un momento della vita.

al concerto dei sonic youth non girano le siringhe ma verdure falliformi e su internet non ne parla più nessuno.

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