@duesullepoltrone

“Sono fuggito su quest’isola con pochi libri.” L. Durrell

IL SANGUE NELLE VENE
ERA FRIZZANTE
un chicco di riso, un trenino
tutùm tutùm
centottanta battiti al minuto

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1.

nella stanza del dottore la bambina
cronicamente bisognosa
gioca

muta ora è in grado di parlare

2.

litighiamo
hai sulle spalle una donna
facciamo l’amore tu in piedi con la donna sulle spalle
ed io seduta sul bordo del tavolo

3.

sprofondata nel centro dei due materassi
la camera di Mosca odora dei fuochi invernali
spenti

quando leggo ad alta voce ti svegli e ti muovi

a me passa la paura

4.

avanzavamo monetine pochissime parole
toccavi gli orli dei vestiti e delle lenzuola
ti calmavi

raggomitolato, un serpente nel lago
rientravi nella pelle

avrei voluto vivere in una casa circondata da cose tue

5.

quando rimasi incinta mi resi conto che vivere era terribile

6.

unghie, mostri, urla, strappi, sangue
amniocentesi, carnivoro, peridurale
coleostasi, sezione aurea

una fitta al costato
ogni velo uno strato

“Nessun tempo ha bisogno di noi”, scrive Antonella
è così ma questo tempo mi scava

come un guscio

mi svuota – ti riempie

(Non ti fidi di me.
È così evidente.)

ci fonde nel tuo pieno, nel mio niente

7.

la grotta sul fondo del pozzo è sommersa da mezzo metro d’acqua, mi avvicino a una ragazza che tiene per i capelli una donna che somiglia a mia madre, un cadavere, la ragazza dice non c’è cibo e quindi se la mangia

8.

Un altro tema è quello del dare e prendere vita.
Quale delle due azioni sia la più naturale.
Detto così suonerà al tempo stesso astratto e banale
ma è come se l`idea del prendermi cura venisse negata,
dentro di me, da un magnete dalle polarità capovolte.

9.

Travaglio, parto

Softly, as in a Morning Sunrise – The Modern Jazz Quartet

Media Vita – J.Sheppard

Fugue n^16, Bach Well Tempered Clavier Book 1 – J.Lewis

Violin Sonata No. 5, Op. 24 (Spring) – L.V.Beethoven

Quatuor pour la fin du temps – O.Messiaen

Sinfonietta (1926) – L.Janáček –

Music for Strings, Percussion and Celesta – B.Bartók

Song2 – Blur

ecc

10.

in te dormiva come un fibroma asciutto, come una magra

[tenia, un sogno;

saprà riconoscere la capra, il contadino, il cannone?

non queste forbici veramente sperava, non questa pera,

quando tremava in quel tuo sacco di membrane opache.

E. Sanguineti

11.

eravamo i bambini che nel buio
si facevano coraggio
imparavamo la voce diretta delle cose
un uovo insanguinato, latte, caldo
e calma

L’eteronimo, l’autore: duesullepoltrone

Riferimenti: duesullepoltrone@gmail.com

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