时疫三行诗 Terzine al tempo della peste

Terzine al tempo della peste

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时疫三行诗

唯色

(一)

1、
没有一个地方不沦陷
没有一种瘟疫不可怖
不,更有他疫远甚于此疫

2、
“好人和坏人
都在毫无差别地死去”[1]
遍地哀嚎与饮泣

3、
就像野草,不,就像韭菜 [2]
被不止一种瘟疫的大镰刀割去
既飞快无比,又无声无息

4、
有些人用命救命
有些人祈求各自的神祇
有些人继续作恶,更大的恶

5、
东西南北,疫情汹汹又不可莫测
忧心忡忡,唯有美人抱来的
水仙兀自盛开

6、
除夕夜,戴上口罩驾车游帝都
经过红墙围绕的新华门 [3]
我喘不过气来

7、
之前没念过金刚铠甲心咒 [4]
此刻念完第九天的每天108遍
越来越流利,越来越依赖

Terzine al tempo della peste

di Tsering Woeser

(1)

1.
Non vi è luogo che non soccomba
non vi è peste senza paura
no, tante e più di questa le pestilenze del passato

2.
“Buoni e cattivi
muoiono indistintamente” [1]
ovunque ululati strazianti e singhiozzi strozzati

3.
Come erbacce, no, come porri tagliati [2]
da una sola grande falce epidemica
che si avvicina veloce, senza suono

4.
Qualcuno si sacrifica per salvare vite
qualcuno prega i propri dèi
qualcuno persevera nel male, in più grandi mali.

5.
Est Ovest Sud Nord, la peste è feroce e imprevedibile
in preda all’inquietudine, solo i narcisi stretti forte tra le braccia
dalle persone belle possono ancora fiore

6.
a notte di capodanno, indosso una mascherina e guido per la città
imperiale
raggiro il muro rosso attraverso Porta Xinhua [3]
senza poter respirare

7.
Non avevo mai letto il Dorje Gotrab Mantra [4]
oggi è il nono giorno e ogni giorno lo recito 108 volte
sempre più fluidamente, sempre più dipendente

8、
向那站在黑猪身上的护法神祈祷
却留意到,黑猪的九个脑袋像九头鸟 [5]
眼里喷出烈焰,大嘴齐齐张开

9、
菩萨畏因,众生畏果
然而这偌大的动物庄园却无所畏惧
这个农历新年也就不必燃放烟花爆竹了 [6]

10、
渐渐看见:“其水涌沸,多诸恶兽……
男子女人……被诸恶兽争取食噉
……其形万类,不敢久视” [7]

(二)

1、
现如今,貌似既不憎厌藏人
也不憎厌维吾尔人
而是武汉人成了避之不及的标签

2、
一个染疫的逃命者
从武汉搭上列车径直奔向拉萨
他将以张某某留名于世 [8]

3、
在四面楚歌的现实中
却把西藏说成净土是荒谬的
毕竟“全国山河一片红”……

4、
疫情为零的官宣是可疑的
政治上的香格里拉是不存在的
但重复一百遍就覆盖了真相

5、
寺院关了,宫殿关了
客栈关了,饭馆关了……连本地人
不可一日不去的甜茶馆也关了

8.
sul corpo del maiale nero invoco gli dèi protettori del Budda
e noto chiaramente, come le loro nove teste sembrino nove teste piumate
[5]
occhi sputano fiamme, fauci si spalancano

9.
Ciò che il Budda teme, ciò gli umani soffrono
ma in questa fattoria degli animali nessuno teme
e questo nuovo anno lunare non può esplodere in fuochi d’artificio [6]

10.
A poco a poco vedo: “acqua sgorgare e ribollire, e moltitudini di bestie…
uomini e donne… cibo da divorare conquistato da fiere selvagge
…ogni aspetto ha diecimila forme, non oso guardare a lungo” [7]

( 2 )

1.
Oggigiorno, sembra non si odino più i tibetani
né si odino più gli Uighuri
i nuovi bollati da evitare sono gli abitanti di Wuhan

2.
Un fuggitivo infetto
diretto a Lhasa prende un treno da Wuhan
diverrà famoso come Zhang Moumou [8]

3.
Nella realtà senza scampo
è aberrante pensare al Tibet come Paradiso del Budda
dopo tutto è “una nazione di rossi monti e fiumi…”

4.
L’annuncio non vi è alcuna epidemia è sospetto
politicamente lo Shangri-la non esiste
ma ripeterlo cento volte ha già coperto le verità

5.
Chiuso il tempo, chiuso il Palazzo
chiuse le locande, chiusi i ristoranti… è persino chiusa l’amata casa del té,
là dove i vicini non potevano non andare neanche un giorno

6、
听说糌粑一抢而空,在拉萨
若连作为自我的糌粑都一抢而空
还有比这更悲哀的隐喻吗?

7、
一下子,大昭寺前空空荡荡
历史上曾有哪个时刻如这般寂灭?
“……人们没有丝毫的福德可言。”[10]

8、
我无意迁怒于谁,但那远在高原
又缺医少药的道孚[11]沦为重疫区
并不是因果就可以解释的

9、
突然大雪纷飞,让隔窗远眺的我
瞥见那个患过梦游症的女孩
在大雪纷飞的道孚街头被父亲带回家……

10、
今年的洛萨[12]似乎比往年迟来
也就可能幸免于疫,用糌粑捏一个病毒
用力地将它扔出人世间[13]

(三)

1、
闭门十日,趁难得的好天气去往郊外
处处空寂,佩戴红袖标的男女封住路口:
“哪儿来的回哪儿去!”

2、
越长越高的水仙过于繁茂、芬芳
已经成了对现实的讽刺
而它突然倒伏,就像出于恐惧

3、
那些被人从高空摔下的猫
那些被人活活埋在坑里的猪
那些端上餐桌的蝙蝠、猴子、穿山甲……

6.
Ho sentito dire che a Lhasa la tsampa va a ruba [9]
ma se anche la propria tsampa va a ruba
quali altri segni saranno più tristi di questo?

7.
In un attimo, il tempio di Ramoche davanti si fa deserto
ci furono mai nella Storia attimi più vuoti di questo silenzio?
“…degli uomini non si può dire la benché minima virtù.” [10]

8.
Non intendo sfogarmi con nessuno, ma sull’altipiano
il distretto di Dawu, lontano e con poche medicine, sprofonda
nel contagio [11]
e neanche il karma potrà mai spiegare il perché

9.
Turbina una gran neve improvvisa, riflessa alla finestra
vedo quella ragazza sonnambula che nella tormenta di neve
all’inizio della strada di Dawu era portata a casa dal padre

10.
Lothar quest’anno sembra arrivare più tardi che in passato [12]
sopravvive all’epidemia, prende tra le dita il virus con lo tsampa
e con forza lo scaglia fuori dal mondo [13]

(3)

1.
Dieci giorni chiusi in casa, approfitto del bel tempo per andare fuori città
silenzio e deserto ovunque, uomini e donne con nastri rossi bloccano il crocevia: “Da dove venite e dove andate!”

2.
Il narciso più alto e lungo, lussureggiante, profumato,
è già divenuto una satira della realtà
appassisce all’improvviso così, come preso da spavento

3.
Quei gatti scagliati dall’alto degli uomini in terra
quei maiali dai vivi uomini sepolti vivi nelle fosse
quei pipistrelli, quelle scimmie, quei pangolini serviti ai tavoli…

4、
中国学者找出道教封任的五位瘟神[14]
我的族人从图伯特的天文历算中
找出铁鼠年有瘟疫的预言

5、
他们竟在此时也停不下来
将黑手伸向接近我的旧友新知:
“你们谈论疫情的方式很不合适。”

6、
防口甚于防疫
他们干脆给我划出言说的禁区:
达赖喇嘛、香港、疫情以及巨婴国……

7、
这是一个怎样的恶性循环?
被病毒感染,却又争相服下病毒
然后荼毒同胞,祸流四海

8、
我们被制伏在同一个屋顶下
失去了声音和泪水
如同受困于离乱中的生命

9、
如同表面的痂壳脱落
暴露出无法愈合的伤痕,而这
才是所有瘟疫的本质且无药可治

10、
人们,不,众生以各自的方式
受煎熬,或熬过所谓的疫期得多久?
余剩多少时光?

(四)

1、
从前那些漂洋过海的瘟疫
是殖民者消灭原住民的援军
几乎灭绝的玛雅人把天花叫做大火

4.
Studiosi cinesi cercano gli dèi delle cinque piaghe canonizzati dal
Taoismo [14]
La mia gente leggendo il calendario astronomico tibetano
predice epidemie nell’anno del topo.

5.
Ancora adesso non riescono a fermarsi
protendono le mani nere verso i miei amici vicini, vecchi e nuovi:
“Il modo in cui parlate dell’epidemia non è poi tanto consono”

6.
Arginare le parole vale più che proteggere dal male
Mi han confinata seccamente in una zona interdetta alle parole:
Dalai Lama, Hong Kong, epidemia e Nazione del Bambino Gigante…
[15]

7.
Che razza di circolo vizioso è mai questo?
Essere infettati, per poi infettarsi di nuovo
e avvelenare i compatrioti, la sventura si spande sui quattro mari

8.
Schiacciati sotto lo stesso tetto
abbiamo perso voce e lacrime
intrappolati in vita come per ragioni di guerra

9.
Come perdendo croste superficiali
si rivelano cicatrici impossibili da cicatrizzare, così questa
essenza di tutte le piaghe è senza cura.

10.
amici, no, ognuno sopporta tormenti a suo modo,
ma da quanto tempo ormai sopravviviamo al male?
Quanto tempo rimane?

(4)

1.
Le pestilenze che in passato attraversarono l’oceano, superarono i mari
sono i rinforzi dei coloni che sterminarono popoli indigeni,
i quasi estinti Maya chiamarono “gran fuoco” il vaiolo

2、
既然不设防就会猝不及防
于是在全世界的燎原之势
就像某种超限战,杀气腾腾

3、
“看啊,掠食者愈来愈多,
恭喜饕餮者的好胃口,”[16]
恭喜你被选中!

4、
如果说这场瘟疫是更大的隐喻
所有人的余生都可能被紧紧抓住
而他如何才肯放手?

5、
请不要以谎言制造的假象
取代之前的、此刻的每一个灾难
取代无数的无辜者的倒毙

6、
就像是涂了毒液的利箭被射出
携带业力的身体如同荒野里的靶子
狂风呼啸,箭中靶心,谁也躲不过

7、
一只贪酒的飞虫
落入了供给护法神的酒中
以竭力出逃的姿势获得了轮回的许可

8、
那画在协格尔寺院墙上的长幡
画成了被风吹拂得如同波浪翻卷
那风是从不远的积雪的珠穆朗玛吹来的吗?

9、
“疮如人面,宿憾何多,
清泉一掬即消磨,悯己复怜佗。”[18]
真心喜欢这古老的汉语的忏悔

10、
读到这首俳句会落泪:
“风中放声念,南无观世音菩萨”[19]
请回向给挤满中阴的徘徊者……

2.
Perché non abbiamo difese saremo colti di sorpresa
e si spanderà per il mondo
come una guerra d’invasione, ferocia scatenata

3.
“Guarda! son sempre di più i predatori,
Congratulazioni, buon appetito, mostri voraci” [16]
Congratulazioni, anche tu sei stato scelto!

4.
Chiamassimo a più grande metafora questa piaga
la vita dei sopravvissuti verrà stretta con gran forza forse
ma quando si lascerà la presa? [17]

5.
Per favore non dimenticare il passato per un’apparenza
creata da menzogne, e per ogni difficoltà di oggi
non dimenticare gli innumerevoli innocenti morti stecchiti per strada

6.
Come una freccia appuntita spalmata di veleno e scoccata
come un bersaglio nel deserto così è il corpo del karma
venti folli ululano, bersagli tra le frecce, nessuno può nascondersi

7.
Volando, un insetto ubriacone
cade nel vino del Dio della Protezione
e per il suo gesto di tentare la fuga ottene licenza di reincarnarsi.

8.
Quel lungo vessillo dipinto sul muro del tempio di Shelkar
dal soffio del vento è dipinto come nel vortice delle onde
forse quel vento giunge dal non lontano Everest innevato?

9.
“Piaghe come volti, quanti vecchi rancori,
bevuta a due mani la sorgente più limpida si dissipa subito, abbi
compassione degli altri come di te stesso” [18]
Amo quest’antica confessione cinese, veramente

2020/2月至3月,于北京

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注释:
[1]摘自美国学者唐纳德·霍普金斯的《天国之花:瘟疫的文化史》(The Great Killer: Smallpox in History)一书,这句话是雅典历史学家修西得底斯说的。
[2]“韭菜”是中国时下流行的网络用语。据介绍,“多用于金融或经济圈。源于韭菜可以反复收割的特性。而被反复压榨的过程也被形象的描述为割韭菜,而进行压榨获利的一方则被称为镰刀。”
[3]新华门是红墙环绕的中南海正门,位于北京长安街的中南海是中国最高权力机构所在地。
[4]金刚铠甲:རྡོ་རྗེའི་གོ་ཁྲབ(Dorje Gotrab)是藏传佛教密宗的护法神,其心咒被认为可遣除末法时代的各种病疫,其形象为忿怒莲师持法器以威立姿站于九首九面铁身猪上。
[5]有句中国谚语:“天上九头鸟,地上湖北佬”,比喻湖北人的精明。
[6]今年的农历新年即春节,公历1月25日。
[7]摘自《地藏菩萨本愿经》(卷上):忉利天宫神通品第一。
[8]张某某:一个武汉肺炎患者。名字不详。于武汉因疫病封城前离开武汉,乘火车抵达拉萨,并于第二天(1月25日)住进西藏专治传染病的医院,被认为是西藏自治区“唯一确诊新冠肺炎病例”,官方报道称其为“张某某”。他于2月13日治愈出院并离开拉萨,至今西藏自治区的疫情在官方报道中为零。
[10]摘自莲花生大士传记《贝玛噶塘》(པདྨ་བཀའ་ཐང་།)。其中预言部分写
:“自己行恶却指责时代恶,时代未曾改变只是人心险恶,那时的人们没有丝毫福德可言。”
[11道孚即今四川省甘孜藏族自治州道孚县,感染武汉肺炎的确诊病例至74例,是全藏地疫情最严重的地区,我幼年在此地生活过。
[12]洛萨:ལོ་གསར་(logsar),藏历新年,从前一年的藏历12月29日至来年的藏历1月16日。今年的藏历新年是从公历2月22日开始。
[13]藏历新年的习俗之一,即“驱鬼”,要用糌粑或面团捏一个形状来表示魔鬼,然后要举行驱除的仪式。
[14]据记载五位瘟神或“五瘟使者”包括春瘟、夏瘟、秋瘟、冬瘟及中瘟,都各有名字。
[16]这是我写于2018年9月的诗《万物何以会被驯化?》中的诗句。
[18]摘自《慈悲水忏法卷》上。“佗”为“他”的异体字。
[19]摘自日本诗人种田山头火的俳句。

10.
Quando leggerò questo haiku piangerò:
“A voce alta leggo nel vento, Dea della Misericordia” [19]
ti prego torna alle anime ignave stipate nel limbo…

Pechino, Febbraio/Marzo 2020

 

Note:
[1] Estratto da “The Great Killer: Smallpox in History”, libro dello studioso americano Donald Hopkins che cita, a sua volta, lo storico ateniese Tucidide .
[2] “Porro”, termine in voga nel web cinese. Se ne dice: “È utilizzato principalmente negli ambienti finanziari o economici. La caratteristica dei porri è che possono essere raccolti ripetutamente. Il processo di spremitura ripetuta è anche descritto come tagliare porri”.
[3] La porta di Xinhua, ingresso principale di Zhongnanhai, è circondato da mura rosse, e Zhongnanhai, situato in via Chang’an a Pechino, è sede della più alta autorità cinese. Non lontano, Piazza Tian’anmen.
[4] Dorje Gotrab è il guardiano del tantra del buddismo tibetano. Si crede che questo mantra rimuova ogni malattia fino alla fine dei tempi. Sua immagine il maestro del loto con in mano uno strumento magico su nove maiali di ferro.
[5] Proverbio cinese: “Nove uccelli nel cielo, un uomo del Hubei a terra”, metafora della scaltrezza del popolo Hubei.
[6] Il capodanno lunare di quest’anno è stato il 25 gennaio del calendario gregoriano.
[7] Estratto dal primo volume delle Scritture del Bodhisattva Sai Nyingpo : Prima gli oggetti magici del perfetto e dolorante palazzo celeste.
[8] Zhang Moumou, nome immaginario di un reale malato di coronavirus di Wuhan, il quale lasciò la città prima che fosse chiusa per quarantena, arrivò a Lhasa in treno e fu ricoverato in un ospedale specializzato in malattie infettive in Tibet il giorno dopo (25 gennaio). I media lo hanno chiamato “Zhang Moumou”. Fu dimesso dall’ospedale il 13 febbraio e lasciò Lhasa. Ad oggi l’epidemia nella regione autonoma del Tibet è pari a zero.
[9] La tsampa è un alimento tipico tibetano. È una specie di dado, un ammasso di farina di orzo al quale si aggiunge burro di yak. Più che un piatto, è un ingrediente
[10] Estratto da “Bei Ma Ga Tang”, biografia del grande re del loto Padmasambhava. Qui troviamo la profezia: “Compiamo noi il male, ma incolpiamo i tempi. Ma i tempi non sono cambiati, è malvagio solo il cuore è degli uomini. A quel tempo, le persone non erano migliori.”
[11] Daofu, ora contea di Daofu, Prefettura autonoma tibetana di Ganzi, nella provincia del Sichuan, aveva 74 casi confermati di coronavirus. L’area più gravemente infetta del Tibet. Tsering Woeser vissuto lì da bambina.
[12] Lothar: logar, il capodanno tradizionale tibetano. Si tiene dal 29 dicembre al 16 gennaio. Quest’anno è iniziato il giorno 22 febbraio del calendario gregoriano.
[13] Una delle usanze del capodanno tibetano è l'”esorcismo”. Si usa un pizzico di farina o un impasto di tsampa per rappresentare il pizzico che si dà al diavolo, poi si tiene una cerimonia per scacciare gli spiriti maligni.
[14] Secondo i testi antichi, le cinque divinità delle pestilenze o “i cinque messaggeri della peste”: la peste di primavera, la peste estiva, la peste autunnale, la peste invernale e la peste intermedia, ognuna ha un proprio nome.
[15] Nazione del Bambino Gigante è un libro di Wu Zhihong (武志红)
[16] Questo è un verso di una mia poesia scritta nel settembre 2018, “Perché tutte le creature saranno addomesticate?”
[17] Nella versione cinese l’autrice usa la terza persona maschile “他”(ta), per intendere molteplici possibilità. Dall’epidemia, al male, alla dittatura. Andrebbe tradotta quindi con “lui”. Ho preferito rendere con la forma impersonale “ma quando si lascerà la presa?”.
[18] Da “Manoscritto delle regole ai margini dell’acqua della compassione”. “佗” (tuó) è una variante grafemica di 他 (Tā), “lui”.
[19] Estratto da un haiku del poeta giapponese Tanoda Shantou.

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“我以这首诗,表达我们生而为人,命运共同,无论在何处。唯有相互关怀,才能共渡难关”

“In questa poesia volevo mostrare come siamo nati umani, con un comune destino, indipendentemente dal luogo in cui ci troviamo. E come solo attraverso la benevolenza, potremo superare insieme le difficoltà”

– Tsering Woeser

 

Tsering ha una voce da bambina. Nonostante da decenni si batta per un mondo migliore e per la libertà. Non solo del Tibet. Le difficoltà e il dolore non sembrano avere intaccato quella dolcezza poetica che in pochi riconoscono necessaria per vivere una vita che non intacchi colore e saturazione della dimensione umana. Serve un’anima semplice. Ma le anime semplici vengono forgiate nelle fiamme del vero, non dell’apparenza, causa di ogni male. Ce ne accorgiamo ancor di più nei momenti difficili, a volte drammatici, che sconvolgono i nostri punti di riferimento. Manca l’aria. Siamo chiusi dentro. Non possiamo uscire. Quanti di noi sono mai usciti da se stessi? Quanti hanno visto chiaro in volto l’immagine riflessa di se stessi e hanno capito. Capito ch’è tutta una corsa contro il tempo e che il karma, parola a me cara, è come un bersaglio nel deserto. Colpisce e sempre colpirà, con grande mira.

Tutti questi numeri ci stanno dando alla testa, e non sentiamo neanche più le frecce del destino sibilarci intorno. No, siamo troppo occupati e distratti per potere anche solo marginalmente metterci in discussione. Non si può fare. E’ doloroso. Quindi no.

A partire da questo, cavalcando la sottile linea rossa che unisce Pechino a Roma, la Cina all’Italia, abbiamo deciso di proporre questo componimento, scritto a partire dai primi giorni di coronavirus. Quando era un fatto solo cinese e a noi non ci toccava. Quando i cinesi erano sicuramente gli untori e se lo meritavano. Un documento storico, se vogliamo, testimonianza diretta di un poeta, anzi una poetessa, in trincea, in un mondo di ignavi, accalcati lungo la via del limbo, dell’Inferno. O del Paradiso? A tratti non è stato facile interpretare la terminologia buddista, o i vari termini ricercati, usati dalla nostra Woeser. Sono però confidente di essere riuscito con tutti i miei limiti – di cui chiedo venia – a trasporre l’afflato originario dell’autrice. Intento e immagini poetiche.

Woeser, sotto l’alone del cielo tossico di Pechino, scrive. Scrive della notte, di Pechino, di Wuhan, e del suo Tibet. Scrive di quella ragazza del passato, che lungo la strada di casa, veniva portata a casa dal padre preoccupato. Come ogni padre. Anche a Dawu. Ma soprattutto scrive di noi che, tra cielo e terra, brancoliamo perdendo di vista i valori di un tempo più umano e unito. Di un tempo forse mai esistito, forse visualizzato in una visione di un monaco buddista, o di San Francesco, al di là di ogni perturbazione, acquazzone, tempesta o virus. Ed è bellissima l’immagine del Dalai Lama in meditazione che ha postato qualche giorno fa su Instagram. Immobilità del cosmo. Espansione. Riduzione. Sublimazione. Sogno o Visione?

I sogni e visioni di battaglie combattute (e vinte) per un mondo più umano. Meno virtuale e meno tossico. In equilibrio tra le dimensioni visibili e invisibili.
Se non ce ne siamo ancora accorti, siamo schiacciati dalle ombre di una società turbocapitalistica che ingoia tutto, scarnificando le anime belle. Le uniche a sapere e volere ancora abbracciare un narciso, e a farlo sbocciare, quando la speranza viene meno. Bisogna veramente imbattersi nel giorno in cui non si intravede il sole, per avere cara la luce?

Questa poesia è un urlo sommesso, dolce e oscuro, un mantra ripetuto più di cento volte al giorno.
Forse è arrivato il momento di prenderci cura l’uno dell’altro, dei fiori, delle piante, degli alberi, dei mari, della terra, dei fiumi, dei colori del cielo e delle rifrazioni di luce sulle nuvole. Delle persone. Di chi schiviamo andando a lavoro di cui mai guardiamo gli occhi. Forse è ora di smetterla di correre dietro alle ombre di uno affaccendarsi artificiale e vuoto. È venuto il tempo di ergersi nel vento e cambiare il mondo.

“Piaghe come volti, quanti vecchi rancori, bevuta a due mani la sorgente più limpida si dissipa subito, abbi compassione degli altri come di te stesso”