DIO MIOCARDIO

PREMESSA

ph. L. Borgna

Mente, il cuore.
Cuore e mente.
 

Disse il Leone alla Leonessa _ “Quando sarai polvere
d’ambra, _ 
Non più fuoco furioso come il calore del Sole
(Senza piacere ma tutto lussuria) _ 
Ricorda ancora la fioritura d’ambra e sangue e osso.
Il fremito dei muscoli splendenti come un mare,
Ricorda i pruni di rosa e le zampe risplendenti
Anche se noi più non saremo amanti
Finché il fuoco di quel sole il cuore e l’osso freddo di 
luna non saranno uniti.”

Edith Sitwell
(1/continua)

STACCHETTO
(revised/2017)

Volevo dirti, Nera Signora
che siamo umani alla catena
che l’Antropocene non è
come se fosse un apericena
che il Tempo passa per me
per te per tutti sulla schiena
e pesa che sembra eterno
sul divano di sabbia e fumo
che ci vede bambini adulti
vecchi decrepiti consunti
ma non è che soffio di vento
non è altro che un momento.

* riflessione poetica della Dottoressa Bianchi Mian; appunti incisi con le unghie nel muro di fronte alla scuola elementare frequentata dall’autrice sul finire degli anni ’70 a Milano – con residui di sangue e sogni.
 

NEL MEZZO DEL CAMMINO

ph. L. Borgna

Disse lo Scheletro che giaceva sulle sabbie del Tempo _
“Il gran pianeta d’oro che è il lamentevole caldo del sole
Più grande è d’ogni oro, più potente 
Del corpo fulvo di un Leone che il fuoco consuma
Come tutte le cose che crescono e balzano… e così
il cuore 
Più potente è di tutta la polvere. Una volta fui Ercole 
O Sansone, forte come i piloni dei mari;
Ma le fiamme del cuore mi consumarono, e la mente
Non è che un folle vento.”

Edith Sitwell
(2/continua)

 

A(MOR)TE E RESURREZIONE (PRIMAVERA)

I.

Il sole senza trucco sale e sputa macchie di fuoco e Ombra sulla terra; allo Zenith il sole spacca la coltre di dubbi e gemella l’Io allo specchio. Aprile e Maggio in ballo a staffetta. Nel sole i baci sono piccoli raggi del Sé.

II.

Ho la pelle del leopardo sotto le amarene. L’Occidente imita l’Africa alla perfezione. Nasceranno le giraffe nel mio giardino? Zone di luce in oro sul polpaccio, tra i sensi, corona per i capezzoli. Minuscole gemme verde brillante. Lo stesso verde delle fave che giocano a nascondino dentro il cespuglio per non farsi divorare. Snocciolo i denti, intreccio i capelli, il presente a memoria. Aprile e Maggio sono i gemelli partoriti dall’anima in corpo.

* anatomia del verde – che è rosso carminio fragola nella rosa della sposa sorpresa – sorella mistica lontana o immersa da decenni nei versi del Cantico. Ride sommersa e mille e una volta fuoriesce dall’alambicco per creare e ricreare primavere gialle oro sole baci di Sal. Mercurio è il suo Doppio per adepti del green me – Gea respira la terra dentro e poi cammina lieve sulla superficie delle cose. Ruscelli di coscienza d’effimera stella stellina vieni vicina vieni da me (ti darò il pan del Re ti darò pan di Regina stella stellina stammi vicina).

** Iside conosce i passaggi della rinascita del dio Sole, così come l’Io comprende il nuovo lume quando dal buio compare un’idea che, dal nero dell’inverno, porta l’Essere a essere tutt’uno con/nel mondo. Nonostante… tutto.
 

FINE/INIZIO

Disse il Sole alla Luna  “Quando sarai una vecchiaccia
solitaria e bianca
E io un Re morto nella dorata armatura da qualche 
parte in un oscuro bosco,
Ricorda solo questo del nostro amore senza speranza:
Mai finché il Tempo non sarà consumato
il fuoco del cuore e il fuoco della mente si potranno unire.”

(Edith Sitwell
3/the end?)

Valeria Bianchi Mian