Gianluca Barbera alle prese con Magellano

a cura di Guido Michelone

Forse per gustare al meglio questo Magellano e il tesoro delle Molucche (Rizzoli editore), bellissimo libro, adatto a ogni età, occorrerebbe ripassare un po’ di Storia sui manuali, quel trapasso epocale tra Medio Evo ed Era Moderna, sancito dalle grandi scoperte geografiche, che di fatto garantiscono il conseguente rafforzamento delle potenze marittine europee, in particolare la Spagna e il Portogallo, rispettivamente a Ovest e a Est del Mondo, mentre in mezzo, nell’oceano Indiano, ci sono, dentro l’arcipelago indonesiano, le Molucche, isole stracolme di oro e spezie (come i chiodi di garofano, all’epoca preziosi e costosissimi).

Per raggiungere le Molucche il re di Spagna si affida al portoghese Magellano (in rotta con i propri connazionali) che vuole trovare il passaggio segreto che dalle Americhe direttamente porta all’Oriente. Il viaggio inizia da Siviglia il 10 agosto 1519 e termina l’8 settembre sempre nella stessa città: arriva solo una delle sue cinque navi della partenza, senza Magellano (ucciso nelle Filippine dagli indigeni) e dei 234 membri dell’equipaggio originario (marinai, soldati, tecnici) solo 17 giungono a destinazione, però completando per la prima volta – nella storia dell’umanità – la circumnavigazione del globo terrestre.

Magellano gestisce da par suo il viaggio, affrontando via via litigi, ammutinamenti, tempeste, mari ghiacciati, tribù bellicose, con una sola ingenuità che però gli costa la vita. Alla fine i propri fedelissimi riescono in un’impresa ineguagliabile: raggiungere le Isole delle Spezie, dimostrando una volta per tutte che la Terra è rotonda. Il tutto viene annotato nel Diario del vicentino Antonio Pigafetta, lo scrivano di bordo, che in cambio riceve pochi onori: i suoi racconti e disegni in copia unica, vengono rilegati in uno splendido libro che, detestato dai reali iberici, viene gettato in uno scantinato e solo due secoli dopo recuperato per la gioia dei letterati e dei geografi di tutto il Pianeta.

Magellano e il tesoro delle Molucche non è solo il nuovo romanzo dello scrittore cinquantenne reggiano (ma senese d’adozione), ma risulta pure il testo con cui egli perla prima volta si confronta con la cosiddetta narrativa per ragazzi, riscrivendo la vicenda da lui già svolta nel romanzo per adulti Magellano (2018) con le svariate motivazioni,come quella che esisterebbero celebri personaggi che attendono solo di essere raccontati: “Magellano è uno di questi. La sua storia è come l’Odissea, narrata oralmente in molte forme e varianti, e poi cristallizzata da Pigafetta, ma non solo. Io mi sono rifatto al mito, mettendoci molto di mio, come avrebbe fatto un antico aedo. Questa è una storia che non finisce mai di dirci quello che ha da dire”.

Magellano e il tesoro delle Molucche è per molti versi il racconto di un viaggio sognato o vagheggiato, che s’ispira non solo alla biografia del navigatore, ma riferimenti letterari ormai classici da L’isola del tesoro di Stevenson a Le avventure di Gordon Pym di Poe, Da Il richiamo della foresta di London a Il corsaro nero di Salgari, da Robinson Crusoe di Defoe a Moby Dick di Melville, da I tre moschettieri di Dumas a Harry Potter della Rowling. Per Barbera si tratta altresì “(…) Più un sequel della storia di Magellano, o un viaggio alternativo, in una dimensione parallela. O una seconda stagione, se fosse una serie Tv”.

Tra questi autori, risulta anche Emilio Salgari, amatissimo da Barbera: “Nelle Università gli studi salgariani fioriscono. Salgari è famosissimo in tutto il mondo, un autore veramente universale, uno dei pochi. Senza contare tutti i film che ha ispirato. La serie di Sandokan rappresenta ancora quanto di meglio la Rai abbia saputo produrre, tanto è vero che è stata vista in tutto il mondo una generazione dopo l’altra”. Secondo l’autore di Magellano e il tesoro delle Molucche: “Basta pronunciare il nome di Salgari nel mondo e tutti sanno di cosa si parla. Di avventura, sentimenti puliti, spirito libero, bellezza. Il fatto di avere vinto quest’anno il Premio Salgari è per me il coronamento della mia attività di scrittore. Nessun altro premio mi avrebbe reso altrettanto felice”.

Il libro di Barbera alla fine, persino sul piano dei contenuti, appare quasi un classico, con la piena consapevolezza dell’autore medesimo: “Io mi occupo dei temi eterni: amicizia, amore, lealtà, tradimento, odio, ambizione, sconfitta, spirito di avventura, desiderio di libertà, di conoscenza, paura del diverso, timore di morire, ricerca della verità, declinati in tutti i modi possibili”.

Cfr.:
Barbera Gianluca, Magellano e il tesoro delle Molucche, Rizzoli, Milano 2022, pagine 338, euro 16,50.