Gino Scartaghiande da Sonetti d’amore per King Kong

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Gino Scartaghiande da Sonetti d’amore per King Kong

Ho distrutto. Sperando
d’incontrare un corpo
che m’appartenesse.
È da tutto l’inverno
che non mi masturbo:
condensare dal fantasma
che siamo una mano propria
è il più folle degli amori.
Ma ciò dico: stanno carezze
nella saliva inerte del sole
dove, senza volerlo,
è possibile un ascolto.

GINO SCARTAGHIANDE è nato a Cava dei Tirreni (Salerno) nel 1951 ed ha studiato presso ”La Sapienza” di Roma, dove attualmente (?) risiede. Ha pubblicato due libri di poesia, Sonetti d’amore per King Kong – Cooperativa Scrittori – Roma 1977 e Bambù (questioni di provincia) – Rotundo – Roma 1988. Tra i due testi, undici anni di distanza e una scrittura sempre a fuoco, eppure focalizzata intorno a un centro espressivo ben differente. Esemplare in tal senso la dichiarazione posta nelle prime pagine di Bambù: ”Prima di ciò / avevo la facilità / d’esserci. / Ora è come / da una finestra a metà /senza differenza ma doverosa. ” Il silenzio in cui Scartaghiande sembra essersi chiuso conferma quest’impressione di difficoltà dolorosa e necessaria: ”Io non ho mai / incominciato a dire. / Se non la vanità. / Io attendo una grazia e solo questo / mi sento di dare. ” Per i commenti critici si veda E. Pagliarani – ”Periodo ipotetico” n° 10/11 – G. Sica ”Avanti!” – 13/02/77 – A. Giuliani – ”La Repubblica” – 23/04/77 – F. Cordelli – ”Il poeta postumo” – Lerici – Roma 1978 – A. Zanzotto – ”Corriere della sera” – 07/06/96 – S. Caltabellotta – dall’antologia ”Ci sono fiori che fioriscono al buio” – Frassinelli 1977 – (*) Flavia Giacomozzi – “Campo di battaglia, poeti a Roma negli anni ottanta (antologia di “Prato pagano” e “Braci”), con intro di Gabriella Sica, Castelvecchi 2005 (Fonte: Kult underground, con variazioni e aggiunte mie).