Gottfried Benn

Gottfried Benn (Mansfeld, 2 maggio 1886 – Berlino, 7 luglio 1956).
Figlio di un pastore protestante abbandona lo studio della teologia per dedicarsi alla medicina presso l’accademia militare. Sifilopatologo.
Chiamato dai gerarchi nazisti a dirigere la sezione di poesia dell’Accademia di Prussia; nazisti mettono gli occhi sui suoi scritti giovanili e sulle sue affinità poetiche col movimento espressionista che Goebbels e compagni bollano come «arte degenerata» e lo bandiscono.
«La Reichswehr è la forma aristocratica di emigrazione». Nel 1938, la Reichsschrifttumskammer, l’Associazione degli scrittori, proibisce a Benn la pubblicazione dei suoi libri.

da Frammenti

Un’ombra sul muro

Un’ombra sul muro
di rami, a mezzodì mossi dall’aria,
è già abbastanza terra
e in rapporto all’occhio
un sufficiente prendere parte
ai giochi del cielo.

 

  Benn3

da Distillazioni

Benn1

Benn2

Tardi


III.
Ancora una volta essere come un tempo:
irresponsabili e non sapere la fine,
sentire la carne: sete, tenerezza, conquistare, perdere,
arrivar dentro, in quell’altro – in che cosa?

La sera, lì fermi, guardare in gola alla notte,
che si restringe, ma al fondo ci sono dei fiori,
il profumo sale, esile, tremante,
dietro, s’intende, c’è la decomposizione,
allora si fa buio e tu di nuovo sai cosa ti spetta,
getti la tua moneta e te ne vai –

quante menzogne hai amato,
quante parole hai creduto,
che venivano solo da un curvarsi di labbra,
e il tuo stesso cuore
così mutevole, senza fondo e preda dell’attimo –
quante menzogne hai amato,
quante labbra hai cercato
(«togliti il rossetto dalla bocca,
dammela pallida»)

e sempre più domande –