Il Giardino degli Aranci di Dario Voltolini

Un romanzo classico, un libro senza tempo
Il Giardino degli Aranci di Dario Voltolini

a cura di Guido Michelone

Se non fosse per alcuni dettagli, si potrebbe affermare che Il giardino degli aranci sia un libro scritto a metà Novecento o forse anche prima. Per gli argomenti trattati e per lo stile letterario (il contenuto e la forma, per usare un crocianesimo), il testo sembra un romanzo classico, un libro senza tempo (pur essendo ‘il tempo’ forse il personaggio assoluto) anche nella brevità di proposito adottata.

Sul piano narrativo c’è Nino Nino (nome raddoppiato) un maturo protagonista che incontra, per caso, dopo quarant’anni, una vecchia fiamma ( Luciana) delle scuole medie: prima di un secondo appuntamento – al Giardino degli aranci del titolo – per evocare i ‘bei tempi che furono’, Nino Nino passa in rassegna, nella propria mente, le bambine, le fanciulle, le preadolescenti che, da piccolo sognatore tanto creativo quanto maldestro e inconcludente, rappresentano per lui le infinite varianti di una Beatrice dantesca, pur non aprendo, a differenza della Commedia, nessuna porta del Purgatorio o del Paradiso. In questo viaggio a ritroso, dove Voltolini combina anche una ricerca del tempo perduto, sostituendo il realismo proustiano alla concretezza della Roma odierna, il protagonista forse non sa nemmeno cosa ottenere dall’incontro galante, se non un duplice confronto con il gioco della memoria, in reciproci scambi di visioni e di nostalgie.

A livello estetico la prosa è fluente, ma arricchita da un uso quasi ‘poetico’ della sintassi e della morfologia, che rimanda a grandi letture, a conoscenze erudite, a carotaggi enciclopedici (all’improvviso, l’elenco degli architetti contemporanei o la spiegazione del termine giapponese) con invidiabile padronanza tecnica nello svolgere un discorso anche metà linguistico, pur evitando consapevolmente sia le inutili filologie sia i logori citazionismi. E questa scrittura, davvero in stato di grazia, per l’autore torinese (classe 1959, almeno sei/sette titoli importanti, tra il 1990 e il 2017) una variegata ricchezza, tra nitore e precisione, tra arcaismo e modernità, è il non plus ultra nel risolversi nell’appassionante resoconto di una lucente educazione sentimentale.

Cfr.. Voltolini Dario, Il Giardino degli Aranci, La Nave di Teseo, collana Oceani Narrativa italiana, Milano, 2022, pagine 118, euro 14,00.