“Le deportate in generale non hanno più mestruazioni.”

9/11/38 – 9/11/18
 

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Nella ricorrenza della “notte dei cristalli”, quando in Germania, Austria e Cecoslovacchia, i nazisti diedero la caccia all’ebreo e a tutto ciò che ad esso era riconducibile, una bella notizia mi convince sempre di più che c’è speranza per questo paese.
Fiorenza Pontini insegnante veneziana che su Facebook a proposito di migranti scriveva “Bisogna ucciderli tutti”, è stata condannata a un anno di reclusione.
Chi l’ha denunciata? I suoi allievi. 

Salvatore Sblando

 

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Potrebbe anche accadere, uno di questi giorni,
non necessariamente a coincidere con l’anniversario
della Notte dei Cristalli, – toh, che caso, i fatti
accadero stanotte, ma ottant’anni fa –
che a qualcuno passi per la mente
di fare distinguo tra negozi gestiti da italiani
e altri condotti da etnie diverse, così per separare
il bene dal male, il cibo genuino da quello schifoso,
i bianchi dai colorati, gli autoctoni dagli immigrati.

O forse è già stato fatto,
e sono io distratto
per queste sottigliezze
non son fatto.
Ricerco l’eleganza,
il resto non ha stanza.
Tutto mi sfugge
e nulla m’appartiene.
Son tempi
che il bello,
credete,
non conviene.

Dico è un’ipotesi, magari non accadrà. L’ho letto il decreto-sicurezza
approvato l’altro giorno, e non sembra contenere
l’emendamento che prevedeva “la chiusura entro le 21
dei negozietti etnici che diventano ritrovo di spacciatori
e gente che fa casino”. Ma i cavilli della lingua amministrativa
mi paiono insondabili. Forse c’è scritto nascostamente
tra un comma da cancellare e una precisazione da aggiungere.
O forse non c’è bisogno. La pulce nell’orecchio
è stata messa. I tempi sono quasi maturi.
Magari quel che non può essere fatto per legge,
potrà accadere per sommosse popolari.
Esempi antichi non mancano.

Filippo Tuena

 

Senza titolo

“Bisogna assoggettarsi e tenere duro, tenere duro ad ogni costo.”

Il 30 settembre mi sono recata al campo di sterminio di Dachau, il nonno Emilio stava a Francoforte, disinnesco delle mine, zuccherificio, lager.
La bambina si è addormentata nel passeggino prima di entrare e si è svegliata dopo tre, quattro ore di visita.
Io non sono capace di realizzare quello che ho visto a Dachau.

“La morte dura sette minuti.”

Senza titolo

Senza titolo

Paola Silvia Dolci
 

L’inferno sulla terra, Sima Vaisman, Editrice La Giuntina, 2004