Leopoldo María Panero

Leopoldo María Panero (Madrid, 1948 – Las Palmas, 2014) è autore
dell’opera più radicale e originale della poesia spagnola
contemporanea. Ha pubblicato più di cinquanta libri,
tra poesia, narrativa, saggistica. A cominciare dall’età di
vent’anni, la sua vita è stata un susseguirsi di violente esperienze,
dai tentati suicidi alla dipendenza dall’alcool e
dalle droghe, con ripetuti ricoveri in istituti psichiatrici
per schizofrenia e paranoia. Tra le sue opere
più importanti: Así se fundò Carnaby Street (Barcelona,
Llibres de Sinera, 1970); Narciso en el acorde último de
las flautas (Madrid, Visor Libros, 1979); Heroína y otros
poemas (Madrid, Libertarias, 1992); Piedra negra o del
temblar (Madrid, Libertarias, 1994); Teoría del miedo
(Tarragona, Igitur, 2000); Danza de la muerte (Tarragona,
Igitur, 2004); Golem (Tarragona, Igitur, 2008).
I suoi libri tradotti in italiano da Ianus
Pravo sono: Narciso nell’accordo estremo dei flauti (Roma, Ed.
Azimut, 2005), Dal manicomio di Mondragón (Roma,
Ed. Azimut, 2007), Il cervo applaudito (Milano, EDB Edizioni, 2011) e l’antologia Peter Pan non è che un nome (Rovigo,
Ed. Il Ponte del Sale, 2011).
Ha scritto direttamente in italiano, insieme a Ianus Pravo, Senz’arma che dia carne all’imperium (Firenze, Società Editrice Fiorentina, 2012), da cui è tratta la presente poesia.