Marco Giovenale Definizioni (sembrava importante) 2016

01

Marco Giovenale Definizioni (sembrava importante) 2016

quattro testi da Oggettistica
 

La prima parte del giorno è anche nota come mattina. La mattina inizia alle ore 8:30. Prima delle ore 8:30 vi è la notte. Successivamente si conclude con il pomeriggio. Quest’ultimo ha inizio alle ore 13:00 per terminare in alcuni casi alle ore 17:00 al calar della sera. Il verbo sembra indicare un quieto fenomeno di decolorazione in cui si sgretola il mondo diurno e in effetti è così. All’interno di questo fenomeno se ne verifica un altro noto come grammatica. A sua volta la grammatica contiene una sostanza liquida o semiliquida di cui parlerà il capitolo seguente.

9

è un tema molto sentito sono molto violenti ci sono dei violenti c’è molta violenza le persone non si sanno trattenere sono violente
anche solo parlando e
solo parlando anche solo a parole le parole hanno le parole violente sono violente hanno della violenza dentro sarebbero più niente anche se non fossero violente
anche quando si muovono
le persone anche quando si muovono anche soltanto se si muovono sono violente hanno i movimenti violenti fanno degli scatti sono scattosi con loro non è possibile parlare mettono in mezzo i parenti è una cosa terribile quando mettono in mezzo i parenti
c’è tutta una violenza

oth-1

Il videogioco è fermo sulle due
Mette dei bonus a caso, anche a giocatori inventati
Chiamano allora il tecnico riparatore
Serve un doppio nome
È l’unico che capisca
Alla fine si scopre che erano due tecnici riparatori
O lo stesso ma schizofrenico
Anche fisicamente
Va via senza che si sia potuto
Che consiste in questo

4

Altrimenti sembrava importante lasciare uno spazio
Di regola è il cacciavite che svita in senso antiorario
Quando tocca il suo oggetto la natura di entrambi cambia
Il piano è solidale col discorso che lo smura, sono un rientro
Il punto a e il punto b non hanno fretta, si sente un jingle

L’attrice ha finito di pensare nella piazza, è finito il pubblico
Poche patatine anche nel bicchiere di cortesia
Se fosse un nome ci sarebbe una targa e niente invece
Sono tutte domande anche se non sembra
È stata una primavera fredda ma non piovosa, scrive fredda senza erre

L’anticiclone così ne parlano, una rotazione, e pressione,
Perimetrano il teatro all’aperto per piazzare gli amplificatori
Non è segnato dove finisce non c’è segno ma neanche prima
Improvvisamente si trova a bere molto nello stesso grill, è vuoto
Alcuni montatori chiodano assi, altri parlano fumando e si vede la sera

Attenzione ai vetri in terra lo sanno, riesce meno bene
Salgono verso il punto di dislivello per vedere se si riesce
Quando inizi devi tenere le braccia a questa altezza
Dopo finito stanno qualche minuto a considerare l’umidità
È stato rinviato, chiedi i documenti

Ruotando il nottolino si capisce se cede tutta la porta
Se non cede si rinuncia
Si vedono all’edicola per passare il tempo
Quelli che non intervengono si raccontano futilità
Anche gli altri cioè quelli che intervengono

Il buon uso della vita non si insegna, motto
Il regista un po’ come tutti ha delle opinioni
La nave nuota nel bagliore dei led, sono tentati di dire
Manca l’uscita del porto
Non è un porto, al più una caletta, si lamentano

Si lamentano entrando, mai uscendo
Anche così non si ha un quadro, domanda
Rimontando, spunta tutti gli elementi listati sul foglio
In terra è pulito
Dal molo si sentono pochi colpi ma si sentono

 

Marco Giovenale vive a Roma dove lavora come editor e traduttore indipendente. È tra i fondatori di www.gammm.org (2006). Collabora con «alfabeta2», «l’immaginazione», e con vari siti. Tra i suoi libri di poesia più recenti: Strettoie (Arcipelago Itaca, 2017), Maniera nera (Aragno, 2016), Shelter (Donzelli, 2010), Storia dei minuti (Transeuropa, 2010), La casa esposta (Le Lettere, 2007). In prosa: Numeri primi (Arcipelago, 2006), Quasi tutti (Polìmata, 2010), Lie lie (La camera verde, 2010), Il paziente crede di essere (Gorilla Sapiens, 2016). In inglese: le prose di Anachromisms (Ahsahta Press, 2014).
Suoi testi sono antologizzati in Parola plurale (Sossella, 2005), Nono quaderno di poesia contemporanea (Marcos y Marcos, 2007), Poesia degli anni Zero (Ponte Sisto, 2011), Nuovi oggettivisti (Loffredo, 2013). Con i redattori di gammm è nel libro collettivo Prosa in prosa (Le Lettere, 2009). Per Sossella nel 2008 ha curato una ampia raccolta antologica di testi di Roberto Roversi. Per La camera verde nel 2014 ha tradotto Billy the kid, di Jack Spicer (a cura di Paul Vangelisti). Il suo sito è http://slowforward.me