Recensioni
#podcast13 Darwiniana – Sergio Pasquandrea – Ivo De Palma
a cura di Ivo De Palma
Sergio Pasquandrea
Darwiniana
Quando ripassammo, dopo un’ora e mezza abbondante, la testuggine era ancora sulla soglia.
Non pareva ci fosse un qualche particolare ostacolo a bloccarla. Si era solo fermata lì, con la testa già fuori e il didietro nell’aria calda e umida. Stava pensando? E se sì, a cosa?
C’erano parecchi cespi di insalata a pochi metri da lei, alcune compagne li stavano già mangiando (dico “compagne” per automatismo linguistico, potevano benissimo essere maschi per quanto ne so). Lei occupava tutto il passaggio, impedendo l’uscita ad altre due o tre che erano dentro. Nessuna sembrava protestare.
Dimenticavo di dire che erano testuggini giganti delle Galapagos (Chelonoidis niger), quelle che a quanto pare possono vivere fino a centocinquanta, duecento anni. Quanti ne avesse quel particolare esemplare, non so; ma capisco come, dalla sua prospettiva, un’ora di riflessione potesse parere un tempo congruo.
Ho saputo anche che queste tartarughe sono capaci di nuotare per galleggiamento passivo, elevando il lungo collo sulle onde a mo’ di periscopio, e che sopravvivono per mesi senza cibo e senz’acqua. Sui loro gusci crescono i licheni. Il loro accoppiamento è lento e macchinoso. Sono immutate da decine, forse centinaia di milioni di anni. Ad ogni modo, le avevo già identificate come placidi gimnosofisti, che si lasciano piovere addosso e scottare dal solleone e mangiare dalle pulci senza mai abbandonare la pietra dove hanno scelto di meditare.
Poi ho letto che esiste una specie indigena di passeri addetta a pulir loro la pelle dai parassiti; e che a volte una tartaruga lascia che uno di quegli uccelli le vada sotto, poi si abbassa di colpo, lo schiaccia e se lo mangia.
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