Simona Menicocci da: H24. Materiali per un film sul sesso e sul pianto (2014)

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Simona Menicocci da: H24. Materiali per un film sul sesso e sul pianto (2014)

Anche il desiderio ha una scadenza, fino alla quale è igienicamente idoneo al consumo, se mantenuto nelle corrette condizioni di conservazione.

Superata la data di scadenza, il desiderio non scompare, ma può costituire un pericolo per la salute a causa della proliferazione batterica.

Quindi anche il desiderio va a male.

Sui desideri non rapidamente deperibili la data di scadenza è sostituita dal termine minimo di conservazione, espresso dalla dicitura “da consumarsi preferibilmente dentro” o “best before”.

Tuttavia superato il termine minimo di conservazione è ancora possibile consumare.

(non c’è alcun divieto)

 

Simona Menicocci (1985) ha pubblicato per le edizioni de La Camera Verde Incidenti e provvisori (2012) e Posture Delay (2013); alcuni testi dal progetto Saturazioni nel volume antologico di scritture sperimentali Ex.It – Materiali fuori contesto (Tielleci, Colorno, 2013); il testo italo-francese Il mare è pieno di pesci – La mer est pleine de poissons per la prima serie dei Fogli bilingue Benway Series (Tielleci, Colorno, 2014); Manuale di ingegneria domestica per la collana Chapbooks (Milano, Arcipelago Edizioni, 2015); glossopetrae / tonguestones per la collana syn (Roma, IkonaLiber, 2017). Suoi testi sono apparsi in riviste, lit-blogs e web-zines tra cui «L’Ulisse», «Nazione Indiana», «alfabeta2», «Il caffè letterario». Collabora al collettivo «eexxiitt.blogspot.com». Dal 2013 la sua ricerca si è estesa ai linguaggi dell’arte video, fotografica e installativa. Nel 2014 è stata tra i curatori della rassegna di arte e scrittura sperimentali Ex.it – Materiali fuori contesto (Albinea, RE) e ha partecipato alla rassegna Generazione ypoesia italiana ultima presso il Museo Maxxi di Roma. Nel 2015, presso l’Unione Culturale Franco Antonicelli di Torino, ha partecipato al progetto La descrizione del mondo, a cura di Andrea Inglese, con l’installazione Hiro (anamorfosi è un avverbio di modo) ideata assieme a Fabio Teti, con il quale ha anche curato un ciclo di laboratori di scritture ‘divergenti’ dal titolo prove d’ascolto, presso il WSP photography di Roma.