Approfondimenti
STORIE D’UMORE
I.
A Teseo
Dicevi angelo e pesce
moltiplicazione
di cose e di cosce
incoscienza.
Dicevi ostrica schiusa
il buon gusto
in umido al limone
nell’androne
appesi in attesa
del vicino di casa
che se avesse aperto
saresti morto.
II.
A Dioniso
Ho trovato il filo rosso
nella borsa di Arianna
gettato alla rinfusa
tra le cianfrusaglie.
Una come lei
uscita indenne dal Labirinto
speravo conoscesse
il centro delle città.
Che delusione
sentirla gridare: brutta ladra!
Ha reagito come se avessi
stuprato il vaso del suo senso
d’orientamento – rotto
le uova – pronta per la nascita?
Mi sono difesa: non volevo!
So che Teseo l’ha abbandonata
sopra uno scoglio
in balia delle tempeste.
Non soffro di monoteismi
ed è per questo
che Dioniso mi ha strappata
dal petto di quella donna
così come Zeus partorì
lo stesso Libero
dalla propria coscia.
Allo specchio siamo
adesso io e te.
*appunti per uno spazio d’autonomia possibile: che fine avrebbe fatto l’Arianna del mito, se non avesse incontrato Dioniso dopo l’abbandono da parte di Teseo?
III.
Arianna
Self confidence
fiducia nello sguardo del Sé
al cuore della verza
arrivi
consumando prima le foglie
più dure, la scorza
accorta, timorosa
gli odori umani animali
mascherati sotto i profumi
timo, rosmarino e salvia
le mie carni alla brace
l’attimo di carbonio
che si riconosce figlio
del Sole e del caffè.
* piccolo Tutto, piccolo Te
** micromega in ogni cosa
Dottoressa VBM (inediti)