Un mattino di primavera del 1832

Un mattino di primavera del 1832, una lettera anonima viene aperta sulla soglia di casa di un giovane scrittore, drammaturgo, saggista e critico d’arte; un noto e salottiero viveur perseguitato dai creditori, nonché collezionista di belle e nobili donne. Nel settembre 1833, sulle rive del lago di Neuchâtel, quella che è l’ammiratrice segreta di Honoré de Balzac, M.me l’ Étrangère, si mostra per la prima volta: è la ricchissima Eve Rzewuska vedova Hanska, che lo scrittore in seguito corteggia per diciassette anni. Le scrive più di quattrocento lettere – quelle di lei sono andate distrutte – che giurano alla diffidente Eve che è amata più di ogni altra donna, più di Laure Antoinette Hinner de Berny, di Laure Junot d’Abrantès, di Claire Clémence Henriette Claudine de Maillé de La Tour-Landry De Castries, di Frances Sarah Lovell Guidobono Visconti, di Marie du Fresnay, di Olympe Pélissier e più di Estelle Zulma Tourangin-Courant Carraud, tanto da essere chiesta in moglie da Balzac nel 1850, per esserne separato di lì a pochi mesi.

Lettres à Madame Hanska (1832-1844), Paris, Editions Robert Laffont, 1990. Trad. a cura di L.B.

 

Di sottofondo: Moby, Lie Down in Darkness (Destroyed 2011)