Vito Bonito da luce eterna

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Vito Bonito da luce eterna


da bambina
seduta nel sangue
volevo sapere
cosa resta dei morti
ai cuori ardenti
dei bambini che uccido
ora chiedo
cosa resta di me
che cosa non torna
mai più
*
la mia infanzia fu triste
come un sudario
allora mi sposerò per avere
molti bambini
vedi quella foto? è iddio
quando sono morta
*
non ho mai dato un bacio
ho nove anni
domani mi bruciano
viva

vito m. bonito (1963) ha pubblicato in poesia:

la bambina bianca, (Derbauch Verlag, 2017), Soffiati via (Il Ponte del Sale, 2015) Premio nazionale Elio Pagliarani 2105, luce eterna (Galerie Bordas Venezia, 2012), Fioritura del sangue (Perrone, 2010), Sidereus Nuncius (Grafiche Fioroni, 2009), La vita inferiore (Donzelli, 2004), Campo degli orfani (Book, 2000), Il segretario, (Zona, 2000), A distanza di neve (Book, 1997). È presente in Parola Plurale. Sessantaquattro poeti italiani fra due secoli (Sossella, 2005) e in Poesia contemporanea. Quinto quaderno italiano, a cura di Franco Buffoni (Crocetti, 1996).
In ambito critico sono usciti i volumi: Le parole e le ore. Gli orologi barocchi: antologia poetica del Seicento, (Sellerio, 1996); L’occhio del tempo. L’orologio barocco tra letteratura, scienza ed emblematica (Clueb, 1995); Il gelo e lo sguardo. La poesia di Cosimo Ortesta e Valerio Magrelli (Clueb, 1996); Il canto della crisalide. Poesia e orfanità (Clueb, 1999); Pascoli, (Liguori, 2007). È tra gli autori dell’antologia Poesia del Novecento italiano (vol. II), a cura di N. Lorenzini (Carocci, 2002). Ha curato, con altri, i volumi di saggi Età dell’inumano (Carocci, 2005) e Finisterrae. Scritture dal confine (Carocci, 2007). Ha scritto saggi su Beckett, Artaud, De Signoribus, la Socìetas Raffaello Sanzio, sul cinema di Aristakisjan, di Herzog e Korine.