Massimo Morasso
Massimo Morasso ha fatto molte cose, in mezzo secolo di vita.
Per riassumere quelle da curriculum, direbbe l’agente marittimo, il giornalista, il consulente culturale per alcune aziende private, una fondazione bancaria e un centro culturale internazionale, l’ideatore, nonché il direttore, di un paio di musei della scienza, il responsabile dell’organizzazione del più importante Festival della Scienza d’Italia (a Genova, che è la sua città), il direttore artistico di una Festa del Teatro di Poesia, il fund raiser, il promotore di spettacoli teatrali, lo sceneggiatore e il produttore di un cortometraggio a fumetti.
Ora scrive e fa il comunicatore culturale free lance.
Nel frattempo ha tradotto (dal tedesco e dall’inglese, libri di Yeats, Goll, Meister, Momaday…) e studiato parecchio (soprattutto letteratura tedesca e filosofia della mistica), ha curato la riedizione integrale del “Supplemento letterario del Mare”, la rivista italiana di Ezra Pound, e ha scritto alcuni libri di poesia, critica letteraria e “saggistica” difficilmente incasellabili, come p.es. quelli in cui si è occupato in forma poetica, narrativa ed epistolare dell’attrice Vivien Leigh, che sono stati pubblicati da editori d.o.c. quali Marietti, Raffaelli, Jaca Book, Nutrimenti, Moretti & Vitali.
Bibliografia critica: ampia e “prestigiosa”. Presenza in antologie: discreta, anche in edizioni Garzanti, Einaudi, San Paolo, Interlinea, Raffaelli. Traduzioni all’estero di cose sue: non molte, ahi lui!, e in poche lingue. Premi: non ha mai partecipato, da sé, ai premi letterari, ma grazie a uno dei suoi editori qualche anno fa è stato lo stesso fra i finalisti al Camaiore. Citazione preferita (sintomatica): Nirgends, Geliebte, wird Welt sein als Innen (R.M.Rilke).

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