noi siamo i lupopesci, Alfonso Lentini

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Prologo
Noi siamo i lupopesci e vorremmo guizzare argentati
sulla superficie notturna del lago di Santa Croce,
sospesi tra Dolomiti e Venezia, disegnando nell’aria
spruzzi e piccoli archi di luce. Però al numero 21 di
piazza Itria dal rubinetto le gocce scendono una a
una, regolarmente, dall’alto verso il basso. Funziona
tutto secondo le norme anche in viale Regina Mar-
gherita. Il pavimento non sprofonda. Vedi? su questo
pianeta le cose vanno a gonfie vele. Tutto scorre,
tutto fila liscio. Morendo e nascendo, ogni cosa si
dà il cambio e tutto fila. Che vuoi sia nascere? Che
vuoi sia morire? Un passaggio di staffetta e nulla
più. Quello che importa è filare. Però noi lupopesci,
sbagliando strada, non siamo mai riusciti ad arri-
vare agli appuntamenti. Non essendo mai nati, non
siamo mai morti. E tu che ci leggi e senti il nostro
cocciuto batticuore puoi ancora farci esistere, se ci
percepisci sia pure per qualche minuto.
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L’apparenza delle cose
Il nano di mente crede a tutto quel che vede.
Crede nei calendari, nel tempo che passa.
Crede che il cielo sia azzurro e la notte
nera. Crede nei zirlacchi, nei pitànferi, nei
lupopesci, nell’urlapicchio. Sa perfettamente
dove vivono gli uomini dalla testa di cane. È
certo che l’eclisse si verifichi quando l’ombra
della Terra si proietta sul disco lunare e,
se accade, contempla l’eclisse annichilito.
Quando all’improvviso qualcuno gli pianta
una lama nella carotide, lui crede di
morire. Quando gli sparano al petto, lui crede di
morire. Si ferma all’apparenza delle cose e
non deraglia mai.
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Noi siamo i lupopesci, di Alfonso Lentini, pièdimosca ed., 2023
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Alfonso Lentini è nato a Favara nel 1951. Laureato in filosofia, si è formato nel clima delle neoavanguardie del secondo Novecento frequentando, giovanissimo, l’aera di autori che a Palermo facevano capo alle riviste Fasis e Per approssimazione.
Dalla fine degli anni Settanta vive a Belluno, dove ha insegnato letteratura italiana e storia.
Si occupa di scrittura, arti visive e ricerca verbovisuale. Fra i suoi libri: L’arrivo dello spirito (con Carola Susani, Perap, 1991), La chiave dell’incanto (postfazione di Alessandro Fo, Pungitopo, 1997), Piccolo inventario degli specchi (prefazione di Antonio Castronuovo, Stampa Alternativa, 2003), Cento madri (premio Città di Forlì, postfazione di Paolo Ruffilli, Foschi, 2009), Luminosa signora (postfazione di Antonio Pane, Pagliai, 2011), Tre lune in attesa (postfazione di Giovanni Duminuco, premio Formebrevi, ed. Formebrevi, 2018), Le professoresse meccaniche e altre storie di scuola (Graphofeel, 2019). Insieme ad Andrea G. G. Parasiliti ha pubblicato online A scuola su una nuvola. Fra libri d’artista, asemic writing & scrittura irregolare (creleb dell’Università Cattolica di Milano, 2022).
Suoi lavori visivi, racconti e poesie sono usciti con esoeditori come Pulcinoelefante, Fuocofuochino, Babbomorto, Lettere S.Com.Poste o in edizioni autoprodotte in forma di libri d’artista.
Con saggi e recensioni si è occupato di scrittori e artisti “irregolari” come Angelo Maria Ripellino, Antonio Pizzuto, Dino Buzzati, Filippo Bentivegna.

Molte pagine di questo libro nascono nel contesto della collaborazione con Il cucchiaio nell’orecchio e dal più recente incontro con il multiperso.