Enzo Jannacci a dieci anni dalla scomparsa 3
a cura di Guido Michelone
Governi democristiani
Dopo quasi mezzo secolo di governi democristiani l’Italia odierna, per Enzo, non è molto diversa: “C’è ‘in più’ un consumo del 98% di telefonini! L’Italia è un Paese che muove solo due dita per digitare sui cellulari, ma che non legge niente, né libri né giornali. Si digita, si clicca, si muove il muscolo sopra i pollici, ma senza senso. In giro si vedono questi gruppi che non parlano tra loro, parlano al telefonino, per dirsi cosa? Sì, anch’io ho il telefonino, ma lo uso solo per lavoro, lo stretto indispensabile. Mi ricordo, a proposito di telefono, che spendevo di più in telefonate – per rispondere ai miei pazienti – o in benzina per raggiungerli che delle trecentomila lire di stipendio, quando lavoravo come medico alla mutua! Quello era un uso serio o necessario del telefono!”.
Trovo un Jannacci molto pessimista che non nutre alcuna simpatia per i giovani d’oggi: “Non per quelli che alla domanda: ‘Cosa vuoi fare da grande?’ non rispondono l’astronauta, il medico o il meccanico, ma rispondono: ‘Voglio andare in TV, avere successo e fare molti soldi!’. Ma questa idea non porta a nulla, nemmeno alla salute, soprattutto alla salute dell’anima!”. D’altronde, per lui, sono moltissimi i rimproveri da fare società italiana odierna: “Il revisionismo, per esempio, il fatto che questa nuova classe politica, Berlusconi in testa, mette tutto sullo stesso piano: fascismo e antifascismo. Io mi ricordo di via Rovello a Milano, durante la guerra, la Muti, una squadraccia che torturava i partigiani, strappava le unghie a ragazzi e adulti. Ma questi nuovi politici qua fanno finta di non saperlo…”. E chiaramente Enzo non è nemmeno tenero con l’allora Presidente del Consiglio: “Berlusconi? Per lui in Italia ci sono comunisti dappertutto! Vorrei portarlo sulla transiberiana o in Cina! Certo, anche gli Americani sono ‘brutta gente’, peggio dei tedeschi, dei boeri in Sudafrica. L’America non è New York, altrimenti la Sinistra, cioè il Partito Democratico, avrebbe vinto le elezioni politiche; è all’interno, tra Costa e Costa, che bisogna osservare l’altra America. Anche la California fa eccezione: ci sono i cineasti, i produttori, gente di cultura, che fa cultura, dal teatro allo spettacolo, persino nell’ingegneria, pensi a uno come Bill Gates…”
E dunque per l’immediato futuro Enzo non ha certo una visione felice, serena, ottimistica: “(…) e su questo sono d’accordo con Prodi quando diceva già nove anni fa che bisogna cambiare gli Italiani, che si indebitavano fino al collo per andare in vacanza alle Seychelles o per comprarsi un’automobile grigio perla metallizzata. È un Paese, l’Italia, in cui solo quando muore la figlia o la nipote di leucemia sono d’accordo sulla ricerca scientifica. È un Paese di qualunquisti. Rutelli permettendo, cercheremo di mettere qualche pezza. C’è un sacco di gran brava gente dalla nostra parte, persone per bene. Ma se sapessero almeno cos’è la Sinistra, ma non lo sanno!”. Già, la Sinistra con la S maiuscola: e per lui, Enzo Jannacci: “Essere di sinistra è essere vicino alla gente che ha bisogno di te, di un sorriso, di mangiare, di essere felice o guidata, curata, aiutata… L’altruismo e il qualunquismo non vanno d’accordo!”. Una definizione veloce dell’attuale qualunquismo: “Sono le persone che giocano in borsa e basta che stiano bene solo loro! Ti ricordi qualche anno fa i negozi dell’edonismo? Una linea che vendeva solo cose inutili! Adesso piangono! Han voluto Berlusconi che prometteva di ridurre le tasse, ma non le ha abbassate!”.
Ci ‘impantaniamo’ a discutere di giovani, di politica, di destra e Sinistra, ma ‘tempus fugit’ e ci restano pochissimi secondi a disquisire sul jazz o sulla musica in generale. Così, quando gli accenno, che in fondo di lui si parla poco in questa peraltro divertente, utile, acuta conversazione, lapidario conclude: “Giorni fa ho rilasciato un’intervista che poi è stata intitolata ‘Una risata mi seppellirà’. Era una giornalista di destra, persona corretta e simpatica, il titolo non l’ha scelto lei, ma gli altri sono tutte facce di merda!”.
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