Ghost Track, Marilina Ciaco

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Quando a qualcuno si dà del neurotipico nessuno dovrebbe offendersi perché «neurotipico» è il presupposto di quasi tutti i complimenti. Sei stato bravo? Probabilmente sei neurotipico. Sei simpatico? È pressoché certo che tu lo sia. Nessuno dovrebbe lasciarsi ingannare dal fatto che il termine sia composto da due parole generalmente poco apprezzate, «neuro» e «tipico», in particolare la seconda, perché magari a qualcuno piace essere neuro-qualcosa (neurochirurgo ad esempio) ma a nessuno piace sentirsi tipico. A tutti piace sentirsi speciali. Se ad esempio mi dicessero «sei neurotipico» io lo prenderei come un complimento, anche se nel frattempo penserei: mi dispiace, ti stai sbagliando, le cose non sono andate proprio così.

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da Ghost Track, Marilina Ciaco, Biblion-Zacinto ed., 2022
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Marilina Ciaco (Potenza, 1993), laureata in Italianistica all’Università di Bologna, ha conseguito il dottorato di ricerca in letteratura italiana contemporanea presso l’Università IULM di Milano, città dove attualmente vive. Fra i suoi interessi: gli sviluppi delle sperimentazioni poetiche dal secondo Novecento al Duemila, le forme dell’intermedialità, la teoria della poesia. È stata selezionata come autrice emergente per RicercaBo 2017 e finalista del Premio Pagliarani 2019 con l’inedito Sinapsi. Ha pubblicato Intermezzo e altre sinapsi (Edizioni Volatili, 2020), con illustrazioni di Giuditta Chiaraluce, e Ghost Track (Biblion-Zacinto, 2022, collana “Manufatti poetici”). Ha partecipato a diversi convegni nazionali e internazionali. Suoi testi e articoli di critica sono apparsi su riviste e lit-blog.