IL LIBRO DEL SANGUE – parte prima

.1/LIBRO DEL SANGUE

 

Testo e illustrazioni sono stati esposti
a Torino e alla Rivellino Art Gallery di Locarno
nel 2012 e nel 2014
per “The Red Book Art Project”
organizzato da Gajap e da Art Therapy Italiana.

Capitolo primo.

“Tu sei una cosina”,
canticchiava,
“Sei un pezzo di carne tra i metalli …”

Lo spirito alato rise di lei. Rise a crepapelle, le lacrime agli occhi.

Nel mondo di lamiera, la cosina boccheggiava, sferzata dai rumori, prigioniera della superficie. Tatuata sulla terra come scaglia di serpente. Torturata in un angolo di tempo, col senso e col senno che se ne andavano in rovina.

Così fu, all’inizio.

 

Mappa del viaggio.

Molto tempo prima
di avere una vaga idea di chi diavolo fosse
(o di quale daimon potesse essere)
Carl Gustav Jung

andavo in montagna nei pressi di Bergamo.

Ero solo una bambina.

 

I miei genitori avevano acquistato una casa al confine di un paesino.

Dietro il paesino c’era un bosco.
Nel bosco, una radura.
Nella radura, una pietra molto grossa.
Forse farei bene a chiamarla “masso”.
Fossi ancora quella bambina, farei meglio a dire “gigante”.

 

Mi sedevo spesso sul masso gigante, immaginando che fosse una nave pirata.
Ero appassionata di Robert Louis Stevenson, Jules Verne, Emilio Salgari.
 

Non era difficile immaginare che il masso “fisso” diventasse “mobile”, che la montagna si aprisse al mare. Navigavo, pur restando seduta, appoggiata alla pietra.

La pietra solcava i mari o veleggiava a uso e consumo della mia immaginazione.

 

Sul masso coperto di muschio ed edera io prendevo il volo.
Fisso e volatile.
Realtà e immaginario poetico.
Figlia unica,
avevo tempo e spazio
per relazionarmi con i personaggi del mondo interno.

 

Quando approcciai le Opere di Carl Gustav Jung per la prima volta, molti anni più tardi, ritrovai il senso di quella pietra nave, il mio luogo interiore ed esterno a me. Anche Jung, lo stesso Jung, aveva un masso sul quale sedeva, e si domandava se fosse lui a sedere sul masso, o se lui stesso fosse anche la pietra.

 

I confini confusi nel segreto.
Forse tutti i figli unici finiscono a farsi domande seduti sulle pietre?
O sarebbe meglio dire “cominciano”?

 

Non so se il fatto della “pietra” contribuì a rendermi desiderosa di approfondire il mio rapporto con gli scritti di Jung, o se fu il naturale evolversi delle esperienze e degli incontri in ambito universitario. Di certo, la faccenda della pietra e, successivamente, della “Pietra” – l’incontro con i testi in cui Jung fa luce sui misteri dell’alchimia, i quali, pur se illuminati, conservano la ricchezza del mistero – si rivelarono nel tempo elementi-guida.

Mi appassionai soprattutto alle opere di connessione tra la psicologia e l’alchimia, tra la via tracciata da Jung, il principio di individuazione, e l’Opus.
Sentii profondamente i temi di “Mysterium Coniunctionis”.
L’Androgino.
Il Lapis Philosophorum.
Il balsamo che è anche veleno.
Il viaggio, la “peregrinazione mistica” descritta da Michael Maier nel XVI° secolo verso il Mar Rosso.
Il Sangue.

La necessità di un atto che vada contro il noto, e di un’Opus Contra Naturam”.
La luna e il suo nemico, amante, sposo solare, e il serpente mercuriale.

 

Tutti questi temi e la simbologia del procedimento alchemico mi appassionarono profondamente. Ritrovai musiche note. Risuonò in me, prima, come oggi risuona attraverso me. Cosa significa “attraverso me”? L’Opus non ha mai fine. Però esistono dei livelli. Ci sono stati sogni e incubi, fantasie e pensieri nel corso della mia prima analisi.
Su questi sogni si basa il testo e da questi sogni prendono spunto le immagini di “Il libro del Sangue”. Oggi, dopo vent’anni e una lunga, complessa formazione, e dopo un po’ di anni di esperienza clinica, sento che sono i sogni, gli incubi e i percorsi fantastici dei pazienti a risuonare alchemicamente, tenendo vivi i fuochi sotto gli alambicchi, nei laboratori alchemici.
Devotamente. Ringraziando chi mi ha fornito le chiavi. Rispettosamente ispirata dall’idea. Anche dal Libro Rosso. Dal libro. Dal Rosso. Dal senso. Sempre in fieri…