Approfondimenti
UN SOGNO DI CASANOVA
I passi risuonano nella calle e poi sul ponte.
Quel fruscio – lo stesso velluto, le stesse gambe – il profumo inconfondibile.
Giacomo si bagna le labbra con l’acqua fresca della fonte- in questa piazza lui sosta spesso ma lei non è sempre udibile, non è respirabile come lo è adesso.
Eppure.
Strano.
Lui credeva che.
Lei non doveva. Non dovrebbe essere a Venezia. O meglio. Di certo nei giorni scorsi di certo non era ancora. Non era ancora una donna – ma, forse, nemmeno ora lo è – quando, per la prima volta, lui l’aveva osservata, quasi senza malizia, tanti anni prima.
Bianca non era la meraviglia di carne e tessuti che ha danzato al palazzo del padre in occasione dell’ultimo carnevale, prima di partire per l’Inghilterra; non camminava ancora, non danzava in bilico tra estate e primavera. Era solo una bambina, una creatura informe, non plasmata. Era solo una presa di terra, un foglio bianco, una piuma azzurra. Giacomo l’aveva cullata per un attimo, non senza un certo imbarazzo. Aveva sussurrato: “Carina…” Aveva sorriso alla madre di lei. Si era complimentato con il conte. Un inchino, prima di sparire.
Il giovane Casanova corre per le vie strette della città.
Di lei non c’è traccia. Bianca non è stata. Forse è andata via?
Visione effimera come tutte le altre ma che importa se non dura il bello? Che senso avrebbe restare fermi, muti ciechi e sordi di fronte all’opera d’arte? Un’opera che corre in un campiello è alchimia dei sensi che vanno goduti. Così va riflettendo il Casanova, appassionato ad un sogno nato o forse risorto guardando una fanciulla danzante, incantato di fronte a una ragazza che ha fatto risvegliare dal passato la bambina, una bimba che adesso è donna, un mistero che lui non può possedere perché un altro se n’è già appropriato.
All’improvviso Giacomo si desta, scoprendo d’essere presente nel passato, addormentato sul divano del conte con quell’infante tra le braccia, involucro perfetto del futuro desiderio, un sogno intonso e ancora tale: la figlia piccola del re della festa che mai lo amò e mai lo vorrà amare.
Ancora oggi Casanova al cuore ha male.
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