Il sangue in volo

a cura di Lisa Orlando

Tutte le cose della mia vita / ho cominciato ad amarle nell’addio, / e non nell’incontro, / nella separazione, e non nell’unione, / non per la vita, ma per la morte? / L’assente sia sempre il mio amato?

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“Ti amo”, ora, “come una ladra, e ti rubo, di nascosto, al mio dolore”. Sei tu l’amore realizzato, del desiderio rimasto desiderio. Noi siamo – i nostri gesti, sfuggiti al possibile. Il volo grandioso nei cieli dell’assenza. Noi siamo – la distesa d’edera che non è mai stata, ornatrice di morte. Noi siamo – l’idea di fiori aggrovigliati sul tempo della nascita. Noi siamo – la nera radice che ha incrinato i sassi sotto la terra. Noi siamo – un bianco silenzio, rispettoso e inerte, attorno al tempo lento dell’addio. Noi siamo – i cercatori di immagini negli specchi febbrili, allucinati, le mani maestre nelle disposizioni delle erbe intorno agli occhi. Noi siamo – l’orgoglio del ferro che restituì esistenza mai all’altro. Noi siamo – gli amanti alle cui vite mai cambiammo il colore dell’aria intorno. Noi siamo – gli angeli bianchi e bruni nelle nostre simulate forme di marmo. Noi siamo – ciò che mai si fece carne, mai corpo, il nostro sangue in volo nella celeste ferocia delle ali ostinate a cadere mai in terra. Il sottile potere di un eterno cielo. L’inganno di una libera esistenza.

Stanotte. Dimmi che mi ami con un suono futile, un’armonica a bocca, un’ocarina, un oggetto da poco. Stanotte coglierò l’unica forma di noi che non ho pensato, avvicinerò la luna e istituirò l’infinito.
 

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