Le carte della casa, Marco Giovenale

“Come al solito, l’ispirazione non c’entra, sì la dissipazione, e anche qualche punta di disperazione, si può dire.” 

Marco Giovenale

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Le carte della casa, Marco Giovenale, I Cervi Volanti, Edizioni Volatili.
Collana a cura di Giorgiomaria Cornelio e Giuditta Chiaraluce, partiture visive di Giuditta Chiaraluce.

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libro di variazioni

/   né o ne è il vento sulla lamiera

inizia a piovere sulla rimessa. 

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Marco Giovenale è inciampato nell’essere più di mezzo secolo fa, poi a fine anni Ottanta e poco oltre ha sondato alcuni percorsi politico-culturali di estrema sinistra; dopo, per quasi dieci anni (i Novanta), si è opportunamente tenuto lontano dall’ambiente romano della poesia; poesia che gli spiaceva perché llorona o sottoboschiva (o entrambe). Dopo il servizio civile si è laureato assai fuori corso in Letteratura italiana moderna e contemporanea (cattedra di Walter Pedullà), con una tesi su Roberto Roversi. Ha vissuto brevemente a Firenze, saltuariamente a Bologna: torna in queste due città (e in una terza) tutte le volte che può.

In dialogo con Nanni Balestrini, ha curato l’edizione 2005 di RomaPoesia. È stato tra i fondatori – e tutt’ora è redattore – di gammm.org (2006). È redattore e collaboratore di spazi web e cartacei italiani e anglofoni. Lavora come curatore indipendente, lettore per case editrici e singoli autori; è (stato?) traduttore dall’inglese. Ha diligentemente svolto per dieci anni il mestiere di libraio, ogni tanto ci ricasca; mentre in tempi più remoti (i Novanta di cui sopra) ha lavorato in un centro di assistenza per rifugiati politici.

Tiene corsi di storia della poesia di secondo Novecento e delle scritture contemporanee, come docente indipendente (tre anni presso l’Upter, anche, sempre a Roma). Svolge attività per il Centro di poesia e scritture contemporanee che nel 2018-19 ha contribuito a fondare. Dal 2013 cura la collana SYN – scritture di ricerca per le edizioni IkonaLíber.

Il suo ‘primo’ libro di versi, Curvature, a due mani con la fotografa Francesca Vitale, è uscito nel 2002 per La camera verde, con prefazione di Giuliano Mesa. Dopo ha scritto ancora parecchie poesie o cose simili (l’elenco dei libri si cattura facilmente in rete).

In prosa: Numeri primi (Arcipelago, 2006), Quasi tutti (Polìmata, 2010; edizione definitiva: Miraggi, 2018), Lie lie (La camera verde, 2010), Il paziente crede di essere (Gorilla Sapiens, 2016), Le carte della casa (Edizioni volatili, 2020). In lingua inglese: a gunless tea (Dusie, 2007), CDK (T.A.P., 2009), Anachromisms (Ahsahta Press, 2014); e il ‘found text’ White While (Gauss PDF, 2014).

Il suo sito principale è slowforward.net. Escogitazioni grafiche varie in differx.tumblr.com.

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