Love, An Index – T – Rebecca Lindenberg

 
GAS LACRIMOGENI, festa del Lavoro in Colombia, parate
di gente tutta vestita di giallo. Abbiamo preso la funicolare
per Monserrate e hai beccato quel ragazzino
che cercava di vuotarti le tasche. L’hai solo intimidito.
Abbiamo camminato lungo la mulattiera che dicevano
infestata dai banditi. Nessun bandito.
Di strada verso l’uomo che vendeva smeraldi
ci siamo ritrovati bloccati in un vicolo bloccato dalla polizia antisommossa.
Abbiamo imboccato un’altra strada e ho detto
“Cos’è questo odore? Sembra deodorante––“
“Dobbiamo andare,” hai detto. “Da questa parte. Subito.”
 

TELEFONO

          bolletta del, tutte quelle chiamate a Bogotà. Posso vederti
seduto nell’appartamento dell’abuelita, piedi sulla
scrivania, appoggiato allo schienale della sedia e lontana chilometri
io di traverso al mio lato sul letto fatto, che ti ascolto
parlare del performer
che avava passato tutto il giorno a distribuire volantini in centro.
Ci sono voluti sette mesi per pagarla.

          cellulare, per molto tempo hai rifiutato di possederne uno. È stato,
hai detto, il tracollo del tuo primo matrimonio.
Ma io dovevo averne uno, insistevi.
Non sarebbe stato sicuro altrimenti. Questo significava tu potevi sempre
trovarmi, ma non il contrario.

TORREY, Utah, presso Capitol Reef. Siamo andati a vedere i geroglifici,
pionieri dei graffiti nelle fenditure dei canyon. D’estate
coglievamo enormi ciliegie nei giardini pubblici
brulicanti di api. C’erano sempre albicocche spiaccicate
nella sporcizia colpita dal sole. Sacchetti di plastica gonfi di frutta.
Ci siamo fermati al Café Diablo per l’anatra croccante,
un’insalata di funghi selvatici. Mi manca.

TRANQUILLITà, un’altra cosa che tu mi hai dato che non avevo prima,
e che sto perdendo di nuovo.

 

 
 

TEAR GAS, Labor Day in Colombia, parades
of people dressed all in yellow. We took the funicular
up to Monserrate and you caught the little boy
trying to pick your pocket. You just teased him. 
We walked down the winding path they said
teemed with bandits. No bandits.
On our way to visit the man who sells emeralds
we found ourselves in an alley blocked by riot police.
We turned down another street and I said
“What’s that smell? It’s like air freshener––“
“We have to go,” you said. “this way. Right now.” 

 

TORREY, Utah, near Capitol Reef. We went to see the petroglyphs,
pioneer graffiti in the slot canyons. In summer
we picked enourmous cherries in the public orchards
sizzling with bees. There were always smashed apricots
in the sun-striken dirt. Plastic bags bulging with fruit.
We stopped at Café Diablo for crispy duck,
salad slippery with wild mushrooms. I miss that.

TRANQUILITY, another thing you gave me that I didn’t have before,
and I am losing it again.

 
Rebecca Lindenberg è l’autore di Amore, un indice (McSweeney 2012) e di The Logan Notebooks (The Center for Literary Publishing at Colorado State, 2014). Sue poesie, saggi, e critica appaiono in riviste come The Believer, Poetry, DIAGRAM, Third Coast, Smartish Pace, Conjunctions, ANTI, Iowa Review, Quarterly West, e molti altri.