Recensioni
Philip Larkin
” E deve essere un errore ben grave
perché vedi come è diventato enorme ” [1]
“non vado d’accordo con me
riporta / di netto
mille piani
loro coda
feriale freddo scuro nella rivelazione intravista
disgiungiamo / congiungiamo
la nave del nord-Yeats
the less deceived
(l’impossibilità dell’esperienza)
Movement anti-metafisico,
nelle nozze di Pentecoste
” brillano costellazioni caldee ” [2]
.
Larkin, in mezzo ai libri, scrive poesie definitive diversi anni prima del rapporto sessuale che consacra le sue grandi nozze letterarie. Quello che aveva visto nel prima battezza il dopo e lo indirizza all’estrema unzione senza soluzione di continuità. L’insoluto e la nostalgia di una sorta di perdita – meravigliosa, insuperabile – lo rendono interprete specialissimo di tutto ciò che in questo ha vita; così scrive, come pensa, a traverso il tempo nello spazio conchiuso rimassonante ma con rigore piano – ché la retorica e il simbolo sono folletti solo – in un paesaggio carcerario che costituisce e sostituirebbe qualunque metrica e qualunque necessità di inganno.
postille:
[1] da Finestre alte, Einaudi 2002, Modi di vivere, pag.17
[2] da Finestre alte, Einaudi 2002, L’edificio, pag.35
[3] da Finestre alte, Einaudi 2002, L’edificio, pag.39
” – eppure ogni sera continuano a provarci in tanti
con fiori deboli, propiziatori, devastanti.” [3]
link consigliati:
http://www.niederngasse.it/rubriche/approfondimenti/il-principio-di-piacere-philip-larkin
http://www.nazioneindiana.com/2010/08/07/philip-larkin-2/
http://pensarelarkin.blogspot.it/
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