Recensioni
Wystan Hugh Auden
C’è un motivo oscuro che informa le raccolte postume ; si ha da fare il coccodrillo del grande poeta e questo contiene la stretta del ricordo e l’utilizzo estremo del fidelizzato. Questa di W.H. Auden ne ha invece due: l’altro è lo scrivere poesie finché non si muore. Finché c’è respiro ci attaccheremo a quel pezzo di carta e continueremo a provare che è significato qualcosa sbozzarlo arrivando al culmine : la nostra vita ora dà spiegazioni ed è ampio il giudizio del pensiero. Certo rimane la bella mano, lo stile disincantato, asciutto q.b. , e con quella bocca può dire ciò che vuole. Ma ecco l’epilogo: ci traducono senza vezzi, più realisti del re, e ci ribaltano tutti i Nomi. Con amore.
Grazie, Nebbia
Abituato al clima newyorkese,
conoscendo lo Smog fin troppo bene,
mi ero dimenticato
di Te, la Sua Sorella immacolata,
di ciò che porti ai nostri inverni inglesi:
conoscenze native si risvegliano.
Acerrima nemica della fretta,
spauracchio di aerei e guidatori,
certo Ti maledice ogni volatile,
ma io sono felicissimo,
perché Ti sei convinta a visitare
le campagne incantevoli del Wiltshire
l’intera settimana di Natale,
e nessuno può correre
nel mio cosmo, ridotto
ad una villa antica e a quattro Monadi
legate da amicizia:
Io, Sonia, Jimmy e Tania.
Fuori un silenzio informe:
persino quegli uccelli spinti a stare
dal loro sangue caldo
qui intorno tutto l’anno,
come il bottaccio e il merlo,
da Te allettati frenano
il loro verso allegro,
nessun gallo si azzarda a strepitare,
e le cime degli alberi, visibili
appena, non stormiscono ma restano
immobili e condensano efficienti
in gocce esatte la Tua umidità.
Dentro, spazi accoglienti ben precisi
rendono confortevole
la lettura e il ricordo, i cruciverba,
le affinità, le risa:
ristorati da sapide cenette
e allietati dal vino,
sediamo lieti in cerchio,
ignari di noi stessi ma solerti
nei confronti degli altri,
cercando quanto più di approfittarne,
perché ben presto occorrerà rientrare,
finiti questi giorni di clemenza,
nel mondo del denaro e del lavoro,
dove si è attenti ad ogni punto e virgola.
Nessun sole d’estate potrà mai
dissolvere le tenebre totali
diffuse dai Giornali,
che vomitano in prosa trasandata
fatti violenti e sordidi
che non riusciamo, sciocchi, ad impedire:
la terra è un brutto posto,
eppure, per quest’attimo speciale,
così tranquillo ma così festoso,
ti rendo Grazie: Grazie, Grazie, Nebbia.
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