POSSESSION ISLAND

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Cara Valeria,
nell’atlante di Judith Schalansky compaiono cinquanta isole remote, lontane da tutto e da tutti, con il dito sulla mappa indichiamo il tesoro.  

Senza titolo

POSSESSION ISLAND – CROZET ISLAND

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150 Kmq/ 26-45 residenti

Scoperta da Marc-joseph Marion du Fresne
stazione di ricerca aperta nel 1964
Dr Samuel Fergusson – I follow no path, the path follows me

L’unico modo per raggiungere questo arcipelago è farsi trascinare dai venti dell’Ovest che spingono le navi dall’Africa all’Australia.

Gettare l’ancora alla Baia Americana ai piedi dei monti Jules Verne. Seguire per 700 passi il corso del fiume Moby Dick fino alla grande roccia a forma di Donna Blu. Dirigendosi a Ovest per 300 passi si raggiunge la piana del Circo dei Mille Colori. Si trova un ponte, attraversarlo. Tuffarsi nel Lago Perduto e nuotare fino al punto in cui il fiume Stige sorge dal lago.

Il tesoro è sommerso.
Il tesoro è una scatola di Cornell.

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Ho seguito le indicazioni, Paola. Del possesso, se posso, ti dico.

1.
La stazione dei treni a mezzogiorno, la folla sotto gli ombrelli, io che cammino nel mezzo.

2. 
L’ostinata conservazione delle fotografie degli ex che conversano tra loro in ordine sparso dentro una scatola di latta.

3.
Il superare indenne ogni anno la notte tra l’ultimo giorno di ottobre e il primo vagito di novembre mangiando chicchi di melagrana insieme allo sposo infernale.

“Persefone” – lui sorride, ignaro del proprio ruolo di vittima dentro il continuo incantesimo.
Imprigionando me, lo lego al letto con doppio filo d’oro.  

 

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Del possesso, Valeria.  

1. La valigia sotto il letto.
2. Essere di due, di tre, ha sempre significato che non potevo essere di nessuno.