Approfondimenti
Trinidade, Atlantic Ocean
Trinidade and Martim Vaz 10Km2| 32 residents
UFO, Valeria. Trinidade è un disastro topografico. […] Accade spesso che quando qualcuno esce per una passeggiata sparisca senza lasciare tracce, portato via da onde alte molti metri, seppellito vivo da una frana o inghiottito da un cratere. Nel cimitero, croci senza tombe restano in memoria di coloro che sono scomparsi.
A mezzogiorno del 6 gennaio 1958 poco prima che il vascello di ricerca Almirante Saldanha getti l’ancora, Almiro Barauna, uno dei civili a bordo, sta scattando ancora qualche foto alla costa sud di Trinidade quando, un quarto d’ora dopo mezzogiorno, un oggetto chiaramente illuminato appare nel cielo […] Il disco volante ha uno scintillio metallico ed è circondato da una nebbiolina verde fosforescente. […] Barauna inciampa nella calca ma prima riesce a fare altre quattro fotografie […]
“Ho sognato Carl Gustav Jung. Era seduto accanto alla moglie, Emma. La coppia osservava il cielo notturno dal Belvedere in cima alla collina. Le costellazioni cominciavano a scorrere velocemente sullo schermo dell’orizzonte, come se un anno fosse solo una notte, e una notte non fosse più che un istante.[…]
Ho sognato anche di te, mia cara. Sulla tua pelle andavo a tracciare nuovi nei con la china e tu ridevi. “Extra-terrestre è la scrittura che farà di Vega la nuova stella polare”, ti ho detto, ed ero serissima perché cosciente che da Nord a Ovest, da Sud a Est avrei tenuto i tuoi occhi per mano.”
Cit. Carl Gustav Jung, Un mito moderno. Le cose che si vedono in cielo,1958
VBM, Favolesvelte, Golem Ed. – Vega è la stella più brillante della costellazione della Lira. Dista “solo” venticinque anni luce dal nostro pianeta ed è considerata la stella più importante nel cielo dopo il Sole. Molti, moltissimi anni fa, circa dodicimila, è stata Polare. Ritornerà a indicarci la direzione da prendere tra circa tredicimila e settecento anni.
* nota bibliografica: i brani per la mappa del tesoro sono estratti da Pocket Atlas of Remote Islands: Fifty Islands I Have Not Visited and Never Will (Inglese) nov 2014 di Judith Schalansky (Autore), Christine Lo (Traduttore), trad. dall’inglese Paola Silvia Dolci
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