Approfondimenti
SONETTI SLACCIATI
Maxine Kumin, premio Pulitzer. ROTTICOGLIONI.
SONETTI SLACCIATI
1
Lei ne aveva ventidue. Lui cinquantatre,
un duca, un vedovo con dieci figli.
Si incontrarono a Parigi, entrambi in esilio da
la Guerra Civile . Immatura
e terrorizzata, acconsentì
a sposarlo. Benché le donne fossero semplici beni
il nubilato le rendeva invisibili
nel sedicesimo secolo. I matrimoni erano combinati
– il suo una rara eccezione. Nonostante la dote
una donna non avrebbe mai potuto possedere proprietà.
L’utero era in affitto. Espedienti
per il controllo delle nascite – un impasto di formiche, merda di vacca
mischiata col miele, corteccia d’albero e mentuccia –
troppo spesso tradivano chi ne faceva uso.
2
Se qualcosa andava storto si sanguinava a morte.
Si sopportava, sopportava e sopportava come era stato insegnato
gridando a volte per giorni nel parto.
Figliare era il destino delle donne
ma non di Margareth Cavendish, senza figli
Duchessa di Newcastle. Dopo che la testa
di Carlo I fu mozzata
e la Restaurazione incoronò un nuovo re,
lei e il Duca tornarono alla sua proprietà
dove niente turbò il loro paradiso.
Che cosa rara, due amanti ritratti dal mondo ,
ammirando le parole l’uno dell’altro in intimità.
Lui: erudito, cavaliere, drammaturgo.
Lei: filosofa, visionaria, poetessa.
3
Di lui, il primo libro sull’arte del dressage,
un ancora intentato approccio umanistico
nell’imporre un passo classico nel maneggio,
la grazia del trotto e l’impennata.
Di lei, la stramba utopia,
The Blazing-World. L’eroina è alla deriva
con il suo rapitore su di un gozzo di legno.
Appare a puntino una tempesta, e vengono
soffiati al Polo Nord. Lui muore congelato
ma lei viene trasportata a un altro vicino
Polo Nord, un nuovo mondo in cui l’imperatore
se ne innamora, la fa sua imperatrice
e le cede tutto il suo potere sopra
tribù di creature sfrenatamente fantastiche.
4
Poesie, commedie, discussioni
filosofiche sull’amore platonico,
un capitolo dedicato alla sua Nascita, Educazione, e Vita
e un Apologia per scrivere così tanto
su questo libro riguardo sé stessa,
persino alcune interrogazioni sulla scienza…
anni di isolamento volontario che la Duchessa
riempì di parole, e il Duca di conforto
Nemmeno questa esplosione lo sconcertò:
Gli uomini sono così immorali e crudeli
…adorerebbero seppellirci nei loro… letti
come in una tomba… [La Verità è, che viviamo come Pipistrelli o Gufi,
Fatichiamo come Bestie, e moriamo come Vermi. Pepys
la definì matta, presuntuosa, e ridicola.
5
Virginia Woolf, nel 1928,
la trovò donchisciottesca e isterica
nonché in qualche modo tocca e garrula
ma andò oltre per scorgere in lei una vena
di pura fiamma. Superati gli ottanta-e-qualcosa ,
barocca, eccentrica, dichiaratamente vana,
ora è una rispettata madrina tra
le donne di lettere. Fondata nel 1997,
la Margaret Cavendish Society
–“internazionale, preposta a provvedere
alla comunicazione tra studiosi in tutto il mondo”–
è sommersa di dotte carte , conferenze, donazioni.
È un’aristocratica che perora
–parole consumate attraverso i secoli– i diritti delle donne.
6
Ho frequentato l’università negli anni Quaranta
ho letto Gogol, Stendhal, Zola e Flaubert.
Ho letto Pushkin, Tolstoj, Dostoevskij
e scritto esami che domandavano: confronta e compara.
RomanzierI, professorI, tutorI, non
una sola donna in facoltà
e neppure fermento rintracciabile tra i poeti
che leggevo e amavo: G.M. Hopkins, A.E.
Housman, Auden, Yeats, solo Emily
(ancora ben lontana dall’essere decifrata o nel canone).
Dieci anni dopo, ho lottato per irrompere
nell’enclave quasi totalmente maschile della poesia.
Qui un piccolo assaggio della gerarchia:
l’acclamato Robert Lowell lodando Marianne
7
Come migliore poetessa d’America, corretto
da Langston Hughes, benedetto il suo spirito
egalitario, che si alzò dalla cena per proclamarla
la miglior poetessa NEGRA della nazione.
Terrificata dallo scrivere poesie domestiche,
poesie acri di maternità, anatema
della dominante cricca dei pezzi grossi,
in qualche modo ho compensato insegnando composizione alle matricole
part-time tra figli, cucina, animali domestici, mestieri, compagno.
Scrivevo in segreto, leggevo le bozze al telefono
con un’altra madre inarrestabile, Anne Sexton,
e poco a poco le nostre poesie riempirono la casa.
Poi una di noi vendette una poesia al New Yorker.
Una settimana dopo, l’altra fu accolta nell’Harper’s.
8
Ma anche dopo che pubblicammo i nostri primi libri
i poetI bardi in visita richiedevano attenzione.
Li scortavamo alle loro letture lontane e vicine,
quindi all’aeroporto appena in tempo per far loro
prendere i voli verso il prossimo ingaggio. Guidi come un uomo,
dicevano come fosse un complimento, e se una poesia
delle nostre sembrava buona dicevano, scrivi come un uomo.
Quando chiedevamo quale poetessa leggessero, all’unisono
esclamavano, Emily Dickinson.
Santa Emily debitamente morta, le moderne
poetesse erano scartate come immature,
le loro poesie pink con il luccichio degli organi femminili.
Il virus del loro sprezzo aleggiava nell’aria
ma le donne erano ora infettate dall’ambizione.
9
Non andavamo semplicemente a zonzo decennio dopo decennio.
Attraversavamo de Beauvoir e Friedan,
e prendevamo coraggio dal coltello a serramanico Pro Femina
di Carolyn Kizer: Parlerò per le donne
di lettere perché sono una di loro, incitando,
Fatevi vedere e siate odiate, e giurate di non dormire con gli editori.
Se una donna ha da scrivere, Virginia Woolf
fa dichiarare a Mary Beton, deve avere
500 sterline l’anno e una camera con un lucchetto alla porta,
uno spazio sacro dove la sorella di Shakespeare Judith
avrebbe potuto uguagliare il suo prodigioso dono
oppure no. Avrebbe potuto semplicemente galleggiarvi,
sciolta nel privilegio dell’intimità, sé stessa
non detta/scritta , sotto gli occhi di nessun altro.
10
Oh, Duchessa, vieni brucia cinque secoli
per una terra di Master in poesia,
riviste su carta e molte più in rete,
piccoli editori che scoppiettano come l’uva sulle viti,
letture che si svolgono a ogni angolo,
premi per il primo libro, qualcuno in denaro .
Vieni a questo acme di professoresse di ruolo
dove questioni di genere e razza riempiono interi semestri
e gli studenti si immergono in studi femministi .
Incontra poeti famosi che sono anche madri indefesse
o nubili per scelta o coppie dello stesso sesso–
neri, latini, asiatici, nativi americani,
bianchi, cristiani, musulmani, ebrei e atei–
unisciti a noi, Duchessa Margaret Cavendish.
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