Approfondimenti
STORIA DEL FALLO IN 13 PEZZI + 1/7 – PRENDERE LE MISURE
I – dove si parla di Iside e di Osiride, nonché dello smembramento del dio in 13 pezzi più 1.
II – dove si parla del motivo per il quale si vorrebbe disquisire di simbologia del Fallo (e altri dettagli).
III – dove si parla delle divinità ctonie e dei numerosi lati oscuri dell’archetipo maschile e degli uomini .
IV – dove si parla del giardiniere con il membro più grosso e verace di tutta la mitologia greca.
V – dove si parla di terapie bizzarre per le isteriche, di vibratori e di altri simpatici aggeggi.
VI – dove si parla di nani di gigantesse e di altri ruoli archetipici.
Il pezzo numero VII
ve lo dico con una mia…
FAVOLETTA SVELTA E BASTARDA
dedicata agli amanti del “trickster”
(il Briccone archetipico)
inventata hic et nunc
dal titolo:
PRENDERE LE MISURE
Location: nei dintorni dell’Olimpo nel mese di agosto. Il dio degli inganni si mangia le unghie della mano sinistra, mentre se ne sta seduto con aria annoiata di fronte al soggetto numero 22, un tizio vestito di stracci con un cappellaccio in testa. Sono le tre del pomeriggio e fa un caldo boia sul palco del patibolo. Per le strade non circola nemmeno un verme. Hermes ne avrà fino al tramonto, ma non è giornata, non gli gira giusta questa faccenda del sacrificio umano impostagli da Zeus solo per movimentare un’estate torrida. Un gioco sadico e niente di più, il dover trovare un uomo, solo uno, che abbia il coraggio di scegliere tra le due “cose” che nessun maschio, davvero nessuno – nemmeno un dio o un semidio – potrebbe in tutta coscienza differenziare. Che noia, pensa Hermes di fronte al fatto innegabile dell’essere costretto a porre in atto un test al quale solo le donne sono da sempre condannate – cambiano i termini ma non la sostanza, eppure le donne hanno imparato a svelare l’inganno. Lui stesso, questo è certo, è ampiamente dotato di entrambi gli oggetti in ballo e non rinuncerebbe a nessuno dei due elementi. Ci mancherebbe.
Hermes: (con un sospiro) Soggetto numero 22, vieni avanti. Cognome e professione.
Uomo: Niso, produttore di vini pregiati.
Hermes: Ti farò tre domande. Sei pregato di rispondere senza perderti in quisquilie. Meglio un cazzo sufficientemente grosso o un cervello dotato di sufficienti connessioni? Bada bene che non puoi volere entrambe le cose, pena la morte per mano di Zeus. Il capo è stato ca-te-go-ri-co. Occorre decidere tra la testa e la patta.
Uomo: Vorrei capire meglio la domanda, prima di rispondere.
Hermes: Chiedi pure, Niso. Perdiamo o prendiamo ancora un po’ di tempo insieme. Col caldo che fa…
Uomo: Meglio assumere un’aria di sufficienza o un’insufficienza di prove onde evitare la condanna del giudizio dei pari negli spogliatoi divini? In assenza di entrambi gli attributi, dici che farei meglio ad acquistare una macchina sportiva o dovrei optare per una formazione reattiva del tipo “muscoli ovunque ma nessuna sostanza nelle postazioni del capo e della cappella”?
Hermes: Ohibò… Non avevo in effetti valutato la possibilità di incontrare un soggetto al quale mancassero ENTRAMBI gli oggetti in palio…
Uomo: Dunque, in questo caso, acquisirne uno sarebbe già un REGALO… (ride)
Hermes: (sospettoso) Non me la conti giusta… qual è il tuo nome per intero?
Uomo: (togliendosi il cappello) Dio… Niso! (ride) Caro Hermes, lo sai che sono un po’ pazzerello e certe volte riesco a farla in barba pure al più furbetto tra gli dei. Andiamo a bere un bicchiere insieme e lasciamo che Zeus si diverta da solo a pensare che gli uomini possano mai essere in grado di comprendere che dietro uno scherzo si cela l’annosa questione della verità, ovvero la perpetua e incolmabile “mancanza”.
Ovviamente la storia finisce a chiacchiere e vino.
Per i lettori maschi in difficoltà:
“La morale è sempre quella
chiedi lumi a tua sorella”.
Buon proseguimento…
Valeria Bianchi Mian
(continua)
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