“TANGUE – la Lingua del Tango” Lungometraggio – opera prima di Marta Lìmoli

Promo Trailer presentato in Anteprima il in data 19 DICEMBRE 2013 (PAL. della Cultura, Ct).
E adesso, in esclusiva per l’EMPIRE – location d’eccezione – il 19 GENNAIO

Una variazione nel titolo, TANGO TONGUE in TANGUE.

Il Tango visto e vissuto con gli occhi di una donna del Sud. Racconto che viaggia fra trasfigurazioni e sublimazioni oniriche. ‘Lei’, il personaggio conduttore, segue la voce del Tango. L’attraversa e si attraversa sondando voci interiori, porgendole al pubblico; pensiero condiviso alla radice. Il respiro fra squarci poetici, visioni grottesche, dialoghi articolati. Il nostro Narratore osserva per sé e per tutti, non distaccata dagli accadimenti fitti e complessi che si raccolgono durante una Tanda, (tre o quattro brani di Tango in sequenza, da ballare insieme ad uno stesso partner) e ancor di più in una serata di Milonga. :“..Quello che non sanno – ancora – gli occhi, è che addormento le note dell’ultimo stridore del violino lasciando precipitare nel sonno profondo gli umori, gli scatti, l’insolente tenersi la mano nella bugia fittizia di una ‘tanda’.” L’autrice: “La storia del Tango è un caso a sé stante poiché nasce da stratificazioni di vissuto, di sofferenze; linguaggi verbali tradotti in movenze e viceversa anche. Il Lunfardo, vecchio vocabolario del Tango, tramanda segnali e codici che nel ballo diventano dialoghi silenti a due voci; passi taciturni eppure estremamente eloquenti.” Brani recitati – pezzi frammentati sul corpo degli infiniti corpi del Tango, accompagnano chi osserva verso musiche da scrivere; silenti scosse di conoscenza di sé e di “estraneo nulla… che colma il tutto”. Le attese. I sensi. I silenzi. Il sogno. I pensieri. Il tempo. Il passo avanzato col tremore di un turbamento. Vita femminile irretita dalla musica dei piedi, delle scarpe sfreganti sul pavimento, la voce dei corpi muti immersi in un devoto, giocoso sentirsi. Le mani unite nel sudore della pelle, il respiro fatto movimento. La componente documentaristica viene trattata in forma d’incontro: in città si avvicendano presenze eccellenti: Maestri di Tango argentino che vivono a pieni polmoni il centro storico catanese e ne fanno motivo di creazione di un Tango da ballare ad ogni ora del giorno, in luoghi dove la bellezza e la storia si esprimono a tutto tondo. La Lìmoli: “Mi sono entusiasmata nello scoprire una città insospettabile: tanti piccoli ‘centri’ compongono un universo sconfinato; la società o comunità che dir si voglia, dei tanghèri è in perenne sviluppo ed evoluzione, vive e pulsa con una intensità che stordisce. Ha fame e sete di ricerca, di piacere del bello inteso come espressione di un sapere e saper vivere. Il Tango è veicolo di per se stesso di esigenze, desideri e qualità, passione per la vita: è Maestro in tutto ciò.” Quasi un ‘grido’ dell’autrice come a voler dire che le potenzialità d’un territorio anelano luce e cure, più attenzione da parte di tutti perché la conoscenza sia preservata e soprattutto molto più esposta ad avvenimenti di interesse, rilievo e pregio artistico. Perché rappresenti nel tempo una risorsa attiva e proficua su vari aspetti, occorre difendere il patrimonio culturale e farlo entrare in casa. Gli argomenti discussi con i Maestri di Tango toccano diverse problematiche che i principianti (e non solo) affrontano man mano che il gorgo estasiante del Tango si impossessi del loro modo di vivere e vedere e percepire le cose. Si parla di tango salon, tango escenario, tango queer, tango nuevo, tango milonguero, milonga, vals, e si cerca di arrivare a comprendere le funzioni di tale Ballo, poiché il Tango è molto più di questo ed anche dell’altro. Le figure illustri rispondono raccontandosi e firmano con la propria testimonianza momenti ‘gemma’ del progetto. Le Guest Star, ospiti dell’Academia Projecto Tango diretta da Angelo Grasso, in ordine di apparizione: Roberto Reis e Natalia Lavandeira, Ezequiel Herrera e Maria Antonieta Tuozzo, Luis Castro e Claudia Mendoza, Gustavo Rosas e Gisela Natoli, Adrian Aragon e Erica Boaglio, Mariano Otero e Alejandra Heredia, Walter Cardozo e Margarita Klurfan, Carina Morrudo, Ricardo Barrios e Laura Melo Opieczonec, Pablo Rodriguez e Natasha Lewinger. E con Angelo Grasso e Donatella Grasso. Ospiti della Scuola Muylindo Tango, diretta da Olga Greco e Daniele Trovato, i Maestri M. Otero ed A. Heredia. L’autrice: “Ho avuto l’onore di incontrare tutti questi artisti e di trattare insieme a loro alcuni punti delle problematiche di chi si accosta al Tango, Queste interviste, radunate nel reportfilm, forniscono sano e prezioso materiale utile sul quale riflettere e lavorare per migliorare il proprio Tango, nell’approccio, nel modo di studiare e per goderne al meglio per tutta la vita. Il Tango non ha età! Mi ha emozionato molto anche constatare con quale partecipazione autorevoli Voci del panorama internazionale abbiano accolto la proposta di prender parte all’iniziativa.” Gli attori siciliani: Raffaella Esposito, Roberta Giunta, Massimiliano Grassia, Andrea Grasso, Elena Ragaglia, Elio Sofia. I musicisti, il Maestro Enrico Dibennardo – cui è stata affidata la supervisione delle musiche registrate in studio e che ha curato gran parte degli arrangiamenti al pianoforte e a due strumenti e interpretato brani di un repertorio inusuale, risultato di ricerche. Denis Marino, autore di buona parte degli arrangiamenti dei brani interpretati dall’Ensamble La Mariposa, eseguiti da Denis Marino alla chitarra, Emilia Belfiore e Giulia Giuffrida ai violini, estrapolati dal loro stesso progetto discografico in prossima uscita, insieme ad altri preziosi ospiti quali Sebi Burgio al piano e la partecipazione straordinaria della bandoneonista argentina Marisa Mercadè. Ed ancora: Sandro Maccarrone chitarra solista; Laura Di Lorenzo al violoncello. La voce mediterranea di Laura Giordani, interprete di canzoni gemme del grande repertorio del Tango. Tantissimi i ballerini presenti, provenienti dalle realtà catanesi e di diverse Scuole: Academia Projecto Tango, Omertango, En tus brazos, Muylindo Tango, TangoLab. Aldo Botano: sezione tecnica, Simona Brancè cura il montaggio; Graziano Lacagnina opera di missaggio. Difficile metter su una troupe con mezzi esigui. Come ci si organizza? “Gli artisti e i professionisti del settore radunati in questo lavoro si sono accorti di quanto tenessi alla loro performance e che fosse ben presente e delineata. Lo spirito di gruppo e di partecipazione quindi, è stato fondamentale ed è già un premio, per me.” Ci saranno proiezioni in diverse sale della città, quindi si avvierà una programmazione sul territorio nazionale. Progetti paralleli al lungometraggio sono in corsa per la concretizzazione; attendiamo sviluppi.