UNO STUDIO SUL NIENTE – Viaggio in Giappone di Luca Buonaguidi

Al giorno d’oggi i racconti di viaggio abbondano,
forse perché avvertiamo che viaggiare potrebbe
presto diventare impossibile, tutto sarà “qui”
e “qui” non sarà nessun luogo in particolare.

Treni di notte in corsa nelle notti di Kyoto, Patrick Holland

Uno studio sul niente – viaggio in Giappone è il mio secondo taccuino di viaggio. Se in India comparsero appena trenta poesie in cinque mesi, in Giappone sono bastate poche settimane perché, come ha scritto Claudio Giunta, “in nessun altro paese del mondo la tentazione di dire la propria opinione è tanto forte”. Mosso dal mito del Giardino delle Quindici Pietre, da un apprendistato poetico allo Zen e da un’intera letteratura sul viaggio in Giappone, ho vagato da una parte all’altra dell’isola di Honshū come un flâneur e sono tornato con un diario diverso, con i versi a raccontare un viaggio ordinario in un paese straordinario e corredando il mio studio con fotografie itineranti e citazioni di scrittori, fumettisti, filosofi, monaci e viaggiatori che hanno ispirato i miei passi. Il risultato è questo “studio sul niente” espresso in 21 cartoline geopoetiche devote alla tradizione giapponese di accompagnare parole a immagini perché, come scriveva Cesare Brandi, il Giappone “resta arcaico anche se è maestro di elettronica”. […]


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La notte è così triste
che qualcuno
si è messo a ridere.

Sumitaku Kenshin

Tokyo non ha l’odore

di una megalopoli
e per strada aspettavo
un rumore maggiore,
un orrore senza grazie
sparse, piccole e improvvise.
Ripenso a Trampling Tokyo
quel racconto di Alan Moore
in cui Godzilla appare:
“stanco di spaccare Tokyo
non c’è più alcun interesse
nel mangiare automobili…
Annoiato a morte
mentre respiro forte
e abbrustolisco il viale…
un tramonto radioattivo
sorseggiando raggi x
sotto il cielo color vino
le onde sono funghi atomici
e i pesci volano senza freno”.
Cammino in strade a tre piani
tra forme future nel ritmo
muto di luci epilettiche,
c’è una certa cura, un’idea
nell’orgia metallica
mi sento bene, mi sento male,
non capisco cosa siano
il bene e il male
dentro la pancia
del mostro morale e lucente.
È tutto un guardare d’essere
in essere boccheggiare
in un’armonia contrita e liscia,
tra pesci rossi che gonfiano
le branchie nei riflessi vitrei
dei bordi, il vuoto pneumatico
agita appena questo sogno
di luce artificiale.
Nuoto in questo acquario,
sono piccolo e lontano.

Roppongi, Tokyo

 

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UNO STUDIO SUL NIENTE – Viaggio in Giappone
di Luca Buonaguidi
edito da Italic Pequod, 2019
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Luca Buonaguidi ha scritto libri di viaggio con India – Complice il silenzio (Italic Pequod) e Uno studio sul niente – Viaggio in Giappone (Italic Pequod, 2019); saggi a tema musicale come Franti. Perché era lì – Antistorie da una band non classificata (Nautilus Autoproduzioni) con Cani Bastardi e Ambulance Songs – Non dimenticare le canzoni che ti hanno salvato la vita (Arcana, 2019) con Salvatore Setola; libri di poesia con I giorni del vino e delle rose (2010, Fermenti) e Ho parlato alle parole (2014, Oèdipus). Compare nelle antologie La sagra è vicina (Beltempo, 2013) a cura di AsapFanzine e Affluenti. Nuova poesia fiorentina (2016, Ensemble) a cura di Edoardo Olmi e Marco Incardona, oltre che nello studio sulla poesia contemporanea Blanc de ta nuque II (2016, Dot.com Press) a cura di Stefano Guglielmin. Ha partecipato al disco a cura di Girolamo De Simone Approdi. Avanguardie musicali a Napoli (KonSequenz, 2015), dedicato a Luciano Cilio e ha scritti alcuni testi per la musica per Maisie, Elias Nardi Group e Vittorio Nistri (Deadburger). Collabora per reading e sonorizzazioni ospitati in tutta Italia con musicisti come Stefano Giaccone, Chris Yan, Davide Tosches, Elias Nardi, Marie e le Rose, Jacopo Salvatori, Gianni De Angelis, Collective Nimel. I suoi scritti sono stati commentati e/o rilanciati da centinaia tra riviste, blog e radio (Poesia, Rumore, Battiti – Radio Rai…), sono stati tradotti in inglese (Condo) e in tedesco (International Rilke Society). In passato ha scritto reportage, opinioni e approfondimenti di cultura e società nelle sue varie forme per decine di riviste (Comunità Provvisorie, KonSequenz, Il Tirreno…) ed in particolare di cinema e musica (Impatto Sonoro, CineFatti, MeMeCult…). Membro di collettivi artistici e co-autore di altri progetti multimediali in itinere e attraverso l’organizzazione di festival agitatore culturale prima in periferia con Altrofest – festival di controcultura alla comunità di base delle Piagge a Firenze con ospiti come Bobo Rondelli, Don Gallo e altri – poi in montagna con Un tempo lento. Racconti e musica d’Appennino – sulla Porrettana, con ospiti come Francesco Guccini, Folco Terzani e altri – ed infine di nuovo in periferia con Backdoor. Suoni & Parole selvagge – nella provincia pisana con ospiti come Simon Finn, Buck Curran e altri. Laureato in Psicologia Clinica e di Comunità, lavora presso una comunità terapeutica e conduce laboratori espressivi e progetti di Poetry Therapy. Ha una lunga frequentazione con l’Asia e vive in un paese di dieci anime sull’Appennino tosco-emiliano per riscoprire l’importanza di essere piccoli.