Approfondimenti
PER IL TRAMITE DELLA LETTERATURA 8a
COME LA PANDEMIA DA COVID-19 È DIVENTATA L’INSONNIA DEL XXI SECOLO
di Lorenzo Gafforini*
a R.
«Felici i posteri, che non avranno conosciuto queste disgrazie e crederanno che la nostra storia sia una favola!»
FRANCESCO PETRARCA, Familiarum rerum libri
8. L’altra guerra mondiale: l’influenza spagnola.
Constatiamo, perciò, come anche il colera abbia degli elementi comuni con le epidemie e le pandemie già elencate.
Inoltre – come già ripetuto – non bisogna assolutamente pensare al diffondersi delle malattie come degli eventi del tutto isolati: infatti, si diramano sia nello spazio circostante che nel tempo.
È erroneo, dunque, presupporre che tali malattie si circoscrivano solo per brevi archi temporali. Ma, senza perdersi ulteriormente in precisazioni, è opportuno ora addentrarsi nel XX secolo e con esso all’analisi della c.d. influenza spagnola, in quanto si constatò che la sua prima diffusione provenisse proprio nella penisola iberica. Oggi, anche per il cospicuo materiale fotografico, tendiamo ad equipararla come la pandemia più vicina al Covid-19. Anche in questo caso gli effetti furono disastrosi, registrando la morte di decine milioni di persone su tutto il pianeta63 .
Da precisare che la pandemia ha il suo inizio nel 1918, anno della conclusione della Prima guerra mondiale. Vengono alla memoria – anche se in scala decisamente più ampia – i fatti di Londra: nel 1665 epidemia di peste e nel 1666 il grande incendio della città. E a maggior ragione, anche in questo caso, il materiale letterario è cospicuo e interessante.
In premessa si precisa come un saggio altamente dettagliato in ambito di influenza spagnola come quello redatto da Laura Spinney , renderebbe qualunque precisazione superflua. Infatti, il volume redatto dalla Spinney 64 – oltre a compiere un’attenta analisi storico-economica e molto altro – risulta un esaustivo compendio di testimonianze letterarie.
Infatti, l’influenza spagnola colpisce gran parte del pianeta annoverandosi dunque fra le pandemie più violente della storia. Nonostante per decenni sia stata bistrattata a favore di altri eventi che colpirono quei decenni così singolari, ora – con un occhio clinico e l’esperienza Covid-19 – possiamo affermare che sia stata una delle catastrofi maggiori del Novecento.
Come riporta il poeta e dottore statunitense William Carlos Williams: «Poi l’influenza ci colpì. […] Noi medici facevamo anche sessanta visite al giorno. In parecchi finirono al tappeto, uno dei nostri colleghi più giovani morì, altri si presero quella cosa, e non avevamo niente di efficace per tenere sotto controllo quel potente veleno che stava dilagando in tutto il mondo» 65 . Infatti, la confessione di Williams connota come la comunità scientifica fosse inerme di fronte all’espandersi prorompente di questa nuova malattia. Non dimentichiamo, però, come i decenni precedenti siano stati caratterizzati da un’evoluzione colossale in campo medico – si pensi solo a Louis Pasteur –, infondendo così fra gli stessi medici un senso di sicurezza e fiducia nei propri mezzi 66 . L’influenza spagnola mise in crisi l’assetto formatesi, costringendo la scienza a rivedere le proprie posizioni.
Note
63 «Il numero preciso dei morti per la spagnola molto probabilmente non si saprà mai. […] Le stime più accreditate parlano di 25-50 milioni di morti nei paesi più colpiti; qualcuno, estendendo la stima al di fuori del contesto euroamericano, arriva a 80-100 milioni. Per l’Italia le stime danno da 375.000 a 650.000 morti. […] Solo le pandemie di peste del Medioevo avevano fatto simili danni» (M. BOLOGNA – A. LEPIDI, Pandemie. Virologia, patologia e prevenzione dell’influenza, Bollati Boringhieri, Torino, 2010, pp. 58-59).
64 L. SPINNEY, 1918. L’influenza spagnola, Marsilio, Venezia, 2018, trad. di Anita Taroni e Stefano Travagli.
65 W.C. WILLIAMS, The Autobiography of William Carlos Williams, Random House, New York, 1951, pp. 159-160, traduzione ripresa da L. SPINNEY, 1918. L’influenza spagnola, cit., p. 152. Tuttavia, si precisa come «in occasione della spagnola, per la prima volta avvenne che i migliori scienziati americani nel campo della biologia e della medicina abbiano avuto a disposizione le risorse necessarie e un ampio credito da parte della società, mentre in Europa succedeva il contrario» (M. BOLOGNA – A. LEPIDI, Pandemie. Virologia, patologia e prevenzione dell’influenza, cit., p. 57).
66 Furono decenni anche di forti dissidi. Si pensi solo alla vicenda del dottor Ignác Fülöp Semmelweis, il cui successo in campo letterario è stato consacrato dalla tesi di laurea di un giovane Louis-Ferdinand Céline.
Utenti on-line
Ci sono attualmente 2 Users Online