Recensioni
Coreografia della linea: i Corpi-di-pinocchio di Ruvèn Latiàni
a cura di Lorenzo Gafforini
L’ecfrasi è la descrizione verbale d’un opera d’arte visiva, esplicata con cura ed eleganza. Con Ekphrasis dei Corpi-di-pinoccio, Ruvèn Latiàni (alias Corrado Fantoni) indaga sistematicamente per la prima volta l’evoluzione della sua arte intorno ai cosiddetti Corpi-di-pinocchio. Per l’occasione l’analisi si snoda tramite e grazie a un’intervista con il grande Valerio Adami. Adami osserva le decine di disegni proposti e ne esamina i dettagli, soffermandosi ora sul titolo dell’opera, poi sulle dita del personaggio, oppure, ancora, sul braccio o più semplicemente sulla conformazione della linea.
Il volume contiene, inoltre, contributi di altri quattro autori e la riproduzione di 36 disegni di Latiàni.
Dalla metà degli anni Ottanta, Ruven Latiàni analizza i corpi a cui dedica la maggior parte delle energie da disegnatore. Parallelamente svolta con la professione di musicista, l’attività del disegno è con gli anni diventata parte integrante del proprio percorso artistico e (verrebbe da aggiungere) spirituale. Perché l’intera sua produzione è impregnata da una continua ascesi, indagine che va oltre la classica concezione e scandaglia certi postulati dell’inconscio. Latiàni è un artista certamente mosso da quell’istinto così caro a Francis Bacon, ma con una solida cultura che gli permette di navigare con certa destrezza fin nei primordi della sua arte. Nei Corpi-di-pinocchio, infatti, c’è innanzitutto una ricerca del primigenio, una ferma volontà di condurre la propria mano a tratteggiare figure simili senza mai esaurire realmente l’argomento.
… quando invece si possiede la sicurezza tecnica del magistero artistico e si ha pieno controllo della forma, certi riverberi interiori e certe emozioni non passano, perché l’artista cerca la perfezione espressiva e stilistica di quella linea, di quel passaggio anatomico, e così facendo, in qualche modo, censura i più riposti e scandalosi moti interiori della coscienza.
Il primo Corpo-di-pinocchio, già risalente alla fine degli anni Ottanta, non assume ancora le linee continue dei suoi successori: è ancora solido, granitico, nonostante abbia già di per sé alcuni elementi tipici. Primo fra tutti il naso a punta che, erroneamente, verrebbe da definire conico; in realtà tutti i disegni di Latiàni sono bidimensionali e proprio la punta del naso è destinata ad essere il punto di partenza delle sue creazioni. Quindi, il disegno diventa una linea continua, il filo ideale di una marionetta che costituisce un flusso, un labirintico sistema di lettura che, secondo Adami, riprende anche la vena compositiva dell’autore.
Il Corpo-di-Pinocchio non è da intendersi un esclusivo e limitato omaggio a Collodi, piuttosto assume l’archetipo di una situazione esistenziale. Come precisa Alfonso Cipolla nella prefazione al volume edito da Tera Mata (Bergamo, 2019) con un azzeccato progetto grafico di Ivano Castelli, Pinocchio è un aspirante adulto. Dopo il risveglio dal coma del 1985, Latiàni compie un percorso per recuperare la propria personalità. In queste avventure (perché in queste situazioni usare il singolare è alquanto limitante) compie un viaggio personalissimo. A ritroso nella propria psiche riduce all’essenziale la propria mitologia interiore, tracciandone le coordinate. I corpi-di-pinocchio popolano questa cosmogonia in cui si muovono e interagiscono. In questo senso basti pensare al Teatrino Celeste dei Corpi-di-Pinocchio in cui Latiàni pensa anche a un movimento in uno spazio scenico delle proprie creazioni, dove rivendicano ancora di più la propria presenza fisica. Oltre alle rappresentazioni, da questa intuizione è anche nato l’omonimo libro d’artista edito da Pulcinoelefante Edizioni. Come riporta nell’intervista:
scopro che tutto questo percorso del disegno lo intraprendo per entrare dentro di me, è un percorso di scoperta, di scoperchiatura del sé, non faccio nient’altro che disegnare e ridisegnare il mio corpo, è una ricerca del trans-personale, per monitorare, in qualche modo, la mia mito-biografia…
Nonostante le forme e l’inesauribile varietà che questi corpi comportano, un’altra caratteristica totalmente integrante dei disegni è la presenza del titolo. Ognuno, infatti, è accompagnato da un titolo, solitamente scritto in corsivo. La parola scritta, anch’essa fatta di linee, si coniuga armoniosamente con l’opera e diventa parte essenziale della stessa. Alcune scritte hanno intento ironico, in ossequio comunque all’universo del gioco che in parte il disegno comporta. Un rituale terapeutico che diventa anche gioco letterario: il libro-intervista stesso vede la partecipazione anche dell’alter-ego, Corrado Fantoni, che ogni tanto si intromette tra Latiàni e Adami. Altri titoli, invece, hanno certamente un ruolo più pregnante, conferendo al disegno un altro significato rispetto a quello che una prima visione potrebbe consentire (come accade, ad esempio, in Pinocchio-Satiro con corno di luna che nasce dalla pancia). Questo connubio fa pensare, anche per le analisi spirituali, a certi acquarelli del filosofo Jean Guitton.
I Corpi-di-pinocchio, poi, influenzano molta dell’arte di Latiàni, come nell’ultimo poema Confessioni di Fanciulla-Ytalia edito da Mimesis Edizioni (Milano, 2023). Anche in questo caso, nei disegni della seconda parte del Poema, ricompaiono i Corpi che diventano il contraltare di un canto per un paese martoriato. Contraddistinti da una certa simbologia, i personaggi si muovono in un ambiente circoscritto, un teatro appunto, che si conforma in base alle loro sembianze. La scena si adatta alle loro esigenze e riescono a catalizzare l’attenzione dello spettatore sulle loro idee che si connaturano, prima che nelle frasi o nella forma, nella sonorità della loro composizione. Le linee partecipano a una coreografia di un’opera rodata da più di trent’anni e sempre arricchita da maggiori dettagli. Quest’intervista ai corpi-di-pinocchio, attraverso le interrogazioni di Valerio Adami e Ruven Latiàni, serve dunque a costituire un mito non solo per quanto riguarda la formazione dell’autore, ma più in generale della consapevolezza di noi stessi.
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