Ana Blandiana

Blandiana è villaggio dei genitori e lei scrive favole per bambini dopo il crollo del palazzo in grande terremoto di Romania del 1977; lei che è Otilia Valeria Coman e nasce a Timisoara nel 1942.
Da una parte pioggia, da un’altra parte niente pioggia, a pagina 38 di questo libro di poesie scelte – Un tempo gli alberi avevano occhi, 2004 – il Confine. Oscurità slava /solarità romana.
Nella tradizione lirica blaghiana (Lucian Blaga – espressionismo filosofico) schiacciata dal realismo socialista Ana si dipana.
Volevo tracciare una riga dritta e mettere dalle due parti le componenti che invece si interlacciano opponendosi. Non vi si riesce bene infatti con questa macchina per scrivere che però è quella di Ana Otilia Valeria, che l’ha sempre usata, per quanto sia difficile immaginarsi una macchina da scrivere romena, con tutti quegli accenti magnetici eccetera. Sembra che parli da sola, quella lingua lì.
Allora ho provato a batterla, in togliere e contraddire, con quest’altra di Italia quasi muta ai dialetti che l’hanno costruita mentre Ana, alta e bastonata, scrive-dice (con voce incantante, come sentirete) :

Ochiul închis

Nu îndrăznesc să-nchid o clipă ochii
de teamă
să nu zdrobesc între pleoape lumea,
să n-o aud sfărmându-se cu zgomot
ca o alună între dinţi.
Cât timp voi mai putea fura din somn?
Cât timp o voi mai ţine-n viaţă?
Privesc cu disperare
şi mi-e câineşte milă
de universul fără apărare
ce va pieri în ochiul meu închis.

Link di approfondimento:

http://www.romanianvoice.com/poezii/poeti/blandiana.php

http://www.casadellapoesia.org/poeti/blandiana-ana/biografia

http://www.orizonturiculturale.ro/it_poesia_Ana-Blandiana.html

http://www.barbadillo.it/32750-lintervista-il-professor-mazzoni-nuova-attenzione-in-italia-per-la-letteratura-romena/

Qui ecco che è lei che legge, stupiamoci:

 

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