Approfondimenti
La neve impressa di Mattia Cattaneo
Apro le serrature del bianco
nessuno pare tradirle
nemmeno l’inverno che tace
ancora prima di essersi dichiarato
davanti agli occhi impastati di sonno
lungo la tangenziale fredda
quella ripetuta ogni mattina
che zittisce ogni parola fuori posto
ma io lascio queste impronte scarne
scavate da tutto quello che ti appartiene
mentre il tempo abdica.
*
A mezzanotte
taciturno il bianco sopra i tetti
immobile il tappeto di foglie
un sapore di neve
sotto gli occhi
e poi le mani
ferma palude
in cui cercarsi
nel morso del gelo
sostare in una città vietata
dove tutto resta
così com’è.
*
Alla sera la neve
e la paura di cadere in mezzo
ai rimasugli del giorno
dove la strada
è una costellazione in cui
di tutto quello che rimane
ricordo una panchina nuda
deja vù alcolico con le nuvole rossastre
un soffio nell’ombra
tra il buio del sentirti
a volte
come l’argine che mi crolla addosso.
Mattia Cattaneo, da “La neve impressa” (2024)
Immagine: Katja Lang
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