Approfondimenti
Credere nell’attesa di Miriam Bruni
Spoliazione
Dei due massimi emblemi
del femminile: capelli e seno;
caduti entrambi in una
manciata di settimane.
Ma resto donna e a tratti
mi assale una pena
che mi schiude e poi richiude
come il sogno che non si fa
reale. Fossi di pietra, ora,
non sentirei dolore
per le miriadi di cellule
programmate a morire.
Non sentirei pesantezze,
fastidi, nausee, timori.
Ma nemmeno questa musica
o le vostre preghiere.
*
Sono io lo specchio magico: guardami.
Io l’ho già fatto,
già ho cercato. Veduto
praterie sconfinate
di miserie e allegrie.
Già conosco il boccale di fiele,
e già mille volte mi sono
disciolta
nell’acqua di fonte remota, inaudita.
Guardami, vedrai
il vuoto, immoto sfarinarsi del tempo,
tramutarsi
un attimo dopo in bagliore indomabile,
in sorriso
dal risucchio implacabile.
*
Non vedi, non senti anche tu
quanto questa Stanchezza mi atterra,
mi spezza?
Vuole rimpicciolire, sabotarmi la Vita.
Ma lei è più grande, sotto sotto infinita.
*
Miriam Bruni, da Credere nell’attesa (Edizioni We 2023)
Immagine di Emil Ebdrup
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