Approfondimenti
Pensare il pensiero
a cura di Vittorio Alfieri
Pensare il pensiero. È la risposta che diede un quasi centenario Eugenio Scalfari prima dell’avvento del Covid-19 durante un’intervista in merito ai suoi progetti per il futuro. L’autore della risposta aveva dedicato molti dei suoi ultimi articoli alla filosofia. Indipendentemente dai filosofi ‘indagati’ dal fondatore de L’Espresso, è indubbia l’importanza di comprendere l’utilità e la funzione della filosofia nella società moderna.
Il pensiero si riduce alla domanda: “Ma a cosa serve la filosofia?”. Aristotele, nella Metafisica, fu risoluto: “La filosofia non serve a nulla, dirai; ma proprio perché essa è priva di legame di servitù è il sapere più nobile”. Peraltro è insito nell’etimologia, essa è l’amore per la conoscenza e la ricerca. Per comprendere fino in fondo i tratti di questa ‘nobiltà’, è necessario visualizzarla nella storia e il ruolo che ha avuto per l’umanità. Aristotele la mise su un livello superiore rispetto alle altre scienze teoretiche, la matematica e la fisica.
La filosofia lavora in chiave introspettiva, i bambini hanno un bisogno costante di sapere, vogliono imparare, conoscere: si stupiscono per ogni nuova cosa che scoprono, sono curiosi anche di piccoli aspetti della realtà e si chiedono il perché di ogni cosa, divendo i primi filosofi.
Nietzsche, parlando della speculazione sostenne che il suo compito nella fase più strutturata, dovesse divenire: “la cattiva coscienza della sua epoca”, ma quell’aggettivo prima di “coscienza” lo identificava già, a sua volta, in una corrente dottrinale, il Nichilismo, il quale si suddivide principalmente in un due concetti. Quello passivo è la rassegnazione sconvolta di fronte alla realtà della vita. Ovvero il sentirsi angosciati, senza speranza, dinanzi alla presa di cognizione che nulla ha senso, che promuove e accelera il processo di distruzione degli ideali tradizionali, per rendere possibile l’affermazione di nuovi valori. Quello attivo individua nell’oltreuomo e superuomo la figura metaforica dell’uomo che in un’epoca futura riesce a diventare sé stesso. L‘ideologia del superuomo è trattata da Nietzsche nell’opera “Così parlò Zarathustra”, in cui sceglie come protagonista un profeta persiano fondatore dello Zoroastrismo. Nel discorso delle tre metamorfosi evidenzia l’evoluzione dello spirito umano: nella prima, il cammello rappresenta l’uomo piegato sotto il peso della tradizione, il cristianesimo e la morale convenzionale, nella seconda il leone è l’uomo che si libera dalle presunte certezze metafisiche ed etniche, giungendo ad una libertà che ha però una connotazione negativa: è libertà “da” e non “di”, la terza fa sì che l’uomo si crei delle leggi e si imponga di seguirle così come il fanciullo nella sua innocenza agisce senza condizionamenti. Il fanciullo rappresenta l’uomo che agisce. Il filosofo tedesco, anche in relazione al concetto del cambiamento e parlando di uomo, è stato considerato un misogino. Ma la sua opera va contestualizzata, in Europa il cristianesimo era predominante, nonostante la secolarizzazione, e lo stesso aveva blandito la donna, poi il filosofo aveva ricevuto una grande delusione amorosa essendo stato rifiutato da Lou Salomè, seguetemente la donna ebbe una lunga relazione con Rainer Maria Rilke, che aumentò la sua instabilità psichicha. Ma è stato riscontrato in Nietzsche un sottile ragionamento sotterraneo che propone il femminile e la donna come elemento assolutamente positivo, forse come utopia fondativa di un nuovo modo di fare filosofia, di una nuova “vita filosofica”. Si riporta del filosofo: “Se mai dovesse giungere a scrivere qualcosa su di me, abbia l’intelligenza, che purtroppo ancora nessuno ha avuto, di caratterizzarmi, di descrivermi ma non di valutarmi…Non è assolutamente necessario, né tantomeno auspicabile, prender le mie parti: al contrario, una dose di curiosità – come davanti a un essere sconosciuto – e una certa resistenza ironica, mi sembrerebbe una posizione incomparabilmente più intelligente nei miei confronti.”
Pensare il pensiero, anche filosofico.
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