questa riflessione

a cura di Vittorio Alfieri

Il principio dell’universo, ossia l’archè, è un dilemma su cui s’interroga, da sempre, la psiche.

Fu il tema speculativo della scuola di Mileto che lo ritiene il principio originario che presiede alla genesi e alla realtà di tutto ciò che è. Lo studio in apparenza astratto, nasceva in realtà sull’osservazione diretta, degli eventi naturali, della natura nelle sue varie manifestazioni.

Proprio questa riflessione sulla natura e sulla sua genesi spinse la tradizione successiva, in particolare Aristotele, a identificare questi primi pensatori come fisiologi, ovvero filosofi della natura –physis-.

Per i pitagorici fu il numero perché esso il è tutto, i rapporti e i numeri armonici sono vita, altrimenti sono morte.

Per Empedocle l’archè è costituito da quattro radici fondamentali: acqua, aria, terra e fuoco, ovvero i quattro elementi che costituiscono la natura, che ricorrono spesso anche nell’immaginario comune e della religione pagana come i più antichi costituenti del mondo, entità fisiche divinizzate.

Per Umberto Galimberti, filosofo contemporaneo, l’Occidente ha due radici, la civiltà greca prima e quella giudaico cristiana poi, ed esse sono le due civiltà “padrone del mondo”, conosciuto e ignoto. La giudaico cristiano con tutte le sue declinazioni ha soppiantato la greca, professando che l’archè sia Dio e quindi l’universo determinato e di conseguenza controllabile, da Dio o dall’uomo, in ossequio al concetto del libero arbitrio. Per la civiltà greca diversamente, l’archè sono i 4 elementi, acqua- fuoco-terra-aria, indeterminati e incontrollabili e sono in tutte le cosmogonie, le dottrine o il complesso di miti riguardante l”origine dell’universo’.

Ognuno sceglie il più “credibile” e sono la genesi della nostra visione del mondo. L’esortazione è a pensare sempre su passato presente futuro e la filosofia come allenatrice del pensiero, la storia come memoria, possono aiutare parecchio alla comprensione e condurre al “dialogo” e in questo momento storico il bisogno è vitale.