Approfondimenti
CARO PETER
CARO PETER
mi trattano bene
qui non
mi fanno dimenticare
il mondo come avevi
promesso ma vabbè
sono tornato indietro dentro
la mia testa
al sicuro
perché io non sono
là lo Xanax
svanisce e io
sto bene questo letto
non più incagliato
nel mare la porta
viene più vicino
ora e sto per
ormeggiare alcuni giorni
ce la faccio nella
stanza di lettura
ne hanno fatto saltare uno
dal nido del cuculo riesci
a crederci ma ehi
penso di stare migliorando
anche se ho capito
ieri in cortile
che ho ancora paura
delle farfalle
si muovono così tanto
come un cuore
in fiamme lo so che non
ha senso questa pillola
una scheggia di volontà
che non mi vuole Peter
mi dispiace
per chiunque
debba morire nonostante
il fatto che ero
un quindicenne una volta ma
chi sa che racconto bugie
per evitare di
cadere fuori
di me tu
non
ci crederai un uomo
nel retro di
un WallGreens una volta mi ha detto
posso farti sembrare
qualcosa di reale
cazzo mi ha detto
oh cazzo sei tanta roba
come il mio fratellino
così ho lasciato che mi baciasse
gratis, eh vabbè
l’infanzia
è solo una gabbia
che si allarga
come questo raggio di sole onesto
attraverso la finestra della clinica
dove una ragazza
sotto metadone
applaude da sola
a una farfalla beige
che sbatte la testa contro
il muro beige Peter
sto indossando i tuoi calzini verdemare
per starti vicino lo giuro
imparerò a nuotare
quando sarò fuori una volta
per tutte
il corpo galleggia
per una ragione forse
possiamo nuotare fino in fondo
per aggrapparci
spingerci indietro
alla spiaggia Peter penso
che sto facendo bene
ora finalmente forse
sto vincendo anche
se sembra proprio che
le dita mi stiano tremando
Una traduzione di DEAR PETER, di Ocean Vuong (Ho Chi Minh, 1988, poeta e scrittore vietnamita, naturalizzato statunitense) tratto dal libro Time is a Mother, appena uscito per l’editore Jonathan Cape, nell’aprile 2022. Questa traduzione è apparsa per la prima volta sulla rivista SOTTOSOPRA (maggio 2022) a cura di Paola Silvia Dolci.
Utenti on-line
Ci sono attualmente 3 Users Online