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Charles Simic
Il mostro ama il suo labirinto e lo amano tutti qui da Simić. Sembra che distilli qualcosa. I pensieri o chi per loro si scaldano abbastanza da vaporizzare una coda un cuore una testa ben distinguibili con il termometro discreto e sgocciola : prima la testa, che ti telefona ogni cosa venga di seguito proposta senza possibilità di sospensione che non sia uno spiazzamento, subito rientrato perché si ripete. Poi il cuore, quello che andrà trattenuto ; appartiene dell’anima spossata della vendemmia tremenda a cui assisteva molto prima di tutto e si piange sempre in fondo, bevuto il bicchierino. Infine una coda – temperature alte – lo stacca dalla codifica del destino e fa a pezzetti quel cardine strutturante come tingesse di nero il costume della fatina. Che ha la bacchetta in mano e le stelline d’argento e ci fa : bù.
Cattura « tutti quanti » per chissà quale ebbrezza, la grappa di Simić all’alloro.
. L’immaginazione è Eros. Voglio sperimentare com’è essere dentro un altro nel momento in cui viene toccato da me.
. Il Presidente dice : ” Scarichiamo un po’ di bombe su tal Paese, finché si decideranno ad amarci”.
. : Cit. tratte da “Il mostro ama il suo labirinto”, Adelphi ed. 2008. Per saperne di più sul Simic guardate dappertutto e anche qui : http://it.wikipedia.org/wiki/Charles_Simi%C4%87
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