I segreti del professore di Cristina Rava

a cura di Guido Michelone

La narrativa gialla, noir, poliziesca, thriller che dir si voglia – difficilissimo e forse inutile catalogarle in sottogeneri – il nuovo (sedicesimo) libro di Cristina Rava, eccellente romanzo in sé, trovando soprattutto nei meccanismi comunicativi la forza dei contenuti e i piaceri della forma, nonché le godurie della lettura da parte dei fruitori.

Raccontare anche per sommi capi la trama de I segreti del professore – che vede Bartolomeo Rebaudengo (commissario in pensione) alle prese con diversi omicidi (assecondato dal medico legale Ardelia Spinola, con la quale intrattiene difficili rapporti sentimentali) – sarebbe mortificare l’originale lavoro della scrittrice impegnata nel costruire la fabula e l’intreccio in modi complessi, affascinanti, ricchi di colpi di scena.

Rava quindi sa tenere il lettore, con il fiato sospeso, attaccato alla pagina dall’inizio alla fine, sebbene, dal primo delitto all’ultima definitiva scoperta (con la quale di fatto termina il volume) egli non sappia e non riesca sospettare, giacché arzigogolati e frastornanti risultino gli intrighi.

Ma è quest’ultimo aspetto il bello del romanzo: come in tutti i grandi libri così anche nella Rava c’è un consapevole blandire il proprio lettore sino a farlo innamorare di ogni ha battuta, dialogo, descrizione, capitolo, al punto che la curiosità di proseguire con la vicenda s’accompagna al desiderio che il libro non finisca per godersi procedimenti investigativi che, poi, inconsciamente, sono quelli narrativi.

La Rava è ben freudianamente conscia del proprio stile e della sua prosa che non concede nulla al superfluo letterario, anche se i dettagli in apparenza sembrerebbero futili o inattivi: ma tutto torna e alla fine il congegno è ben oliato sotto ogni ingranaggio della rappresentazione per così dire drammaturgica. Bello, poi, il finale, dove, come nel teatro shakespeariano, tutti gli attori sopravvissuti tornano in scena a congedarsi, recitando la morale della favola, ma, anche qui, ancora una volta, la Rava stupisce.

Un accenno, per finire, al titolo: il professore/scrittore è di fatto uno dei protagonisti, quando un suo papera diventa non solo citazione esibita, ma autentico segno metaletterario, dimostrando ancora una volta, le grandi qualità dialettiche dell’autrice medesima.

Cfr.: Rava Cristina, I segreti del professore. Romanzo, Rizzoli, Milano 2020.