PER IL TRAMITE DELLA LETTERATURA 7a

COME LA PANDEMIA DA COVID-19 È DIVENTATA L’INSONNIA DEL XXI SECOLO

di Lorenzo Gafforini*

a R.

 

«Felici i posteri, che non avranno conosciuto queste disgrazie e crederanno che la nostra storia sia una favola!»

FRANCESCO PETRARCA, Familiarum rerum libri
 

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7. Il morbo infuria: l’Ottocento e il colera.

Tuttavia, arginata significativamente la peste, sul panorama internazionale si affaccia una nuova malattia che vede la sua massima portata devastatrice nell’Ottocento: il colera. Per esempio, il celeberrimo romanzo di Gabriel Garcia Márquez, L’amore ai tempi del colera, è ambientato in Colombia proprio nella seconda metà dell’Ottocento. Tuttavia, è utile sottolineare come la portata del colera abbia delle notevoli risonanze anche nel Novecento, sia prima sia dopo l’avvento della c.d. influenza spagnola. Gli italiani ricorderanno, in particolare, i casi di colera verificatesi nella città di Napoli nel 1973 52.

Nonostante la malattia abbia un’origine asiatica 53 ne risalga al 1817, il colera comincia la propria graduale espansione in Europa solo a partire dagli anni Trenta. Si pensi solo all’assedio degli austriaci a Venezia avvenuto tra il 1848 e il 1849: in quel frangente, il poeta romantico Arnaldo Fusinato compone la lirica L’ultima ora di Venezia. I versi «il morbo infuria, / il pan ci manca, /sul ponte sventola/ bandiera bianca» hanno ispirato le generazioni successive con il loro sincero patriottismo, ma si fanno anche fonte di un evento drammatico. La stessa Venezia era infatti afflitta dal colera e giunta ormai allo stremo 54 . Comunque si consideri come le varie epidemie di colera che colpirono l’Italia dal 1835 al 1911, le vittime ammonterebbero a circa 705.000 55  .

Il colera compare «in Europa assieme alle macchine a vapore, alle prime ferrovie, alle gazzette, [tanto da sgomentare e colpire] la fantasia dei contemporanei» 56 . Lo stesso Leopardi riporta questa sensazione nel suo componimento Palinodia: «ferrate vie, molteplici commerci, / vapor, tipi e choléra i più divisi/ popoli e climi stringeranno insieme».

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Note
 

52  Poiché la diffusione del colera fu consentita anche per il tramite di cozze crude contaminate dal vibrione, Eduardo De Filippo dedicò un componimento, L’imputata, dove il giudice interroga una cozza per i fatti che stanno colpendo Napoli.
 53 Uno dei romanzi, anche se ambientato nel Novecento, che tratta l’epidemia di colera in Asia – in particolare in Cina – è Il velo dipinto di William Somerset Maugham.
 54 I versi del Fusinato saranno ripresi anche da Franco Battiato nella celebre canzone Bandiera bianca del 1981. In questo senso, il cantautore siciliano – come il Boccaccio – elabora anche il concetto di pandemia come decadenza dei costumi con un’ironia tagliente e provocatoria. Con riferimento al colera, invece, c’è l’omonima opera del bulgaro Ljudmil Stojanov, aspramente critico della condotta delle gerarchie bulgare durante il conflitto balcanico. Anche in questo caso assistiamo al parallelismo fra morbo e decadenza morale.
 55 I dati così riportati sono ripresi da P. SORCINELLI, Nuove epidemie, antiche paure. Uomini e colera nell’Ottocento, Franco Angeli, Milano, 1986, p. 9.
 56 E. TOGNOTTI, Il mostro asiatico. Storia del colera in Italia, cit., pp. 3-4.