Interviste
Intervista a Daria Spada e Maksim Cristan per il terrazzino di NiedernGasse
Ho avuto modo di incontrare Daria e Maksim insieme alla mia socia di vita e di morte Anna Maria Scala, un sabato mattina qualunque, di un sole primaverile qualunque.
Quello che sarebbe dovuto essere un incontro lungo quanto il tempo di un voucher è diventato ben presto, una confluenza di sapori mediterranei e vicende alterne, senza filtri, senza mediazioni, lungo il tempo di tre caffé e una tisana.
Chi sono:
Maksim Cristan scrittore e musicista, vive a Pola, Zagabria, Milano, Lecce, Bari, Berlino e Torino. Pubblica nel 2007 per Feltrinelli il romanzo “Fanculopensiero”, oggi alla quinta edizione. Nel 2012 pubblica in Croazia “Bemteumozak” per Planetopija (Zagreb). Scrive per il settimanale “Internazionale” nella rubrica Italieni. E’ autore della commedia “Chi sono”, in scena al Tyatrom Theater di Berlino, compone e interpreta concerti a sfondo sociale, in collaborazione con vari musicisti italiani. Già ospite di Rai tv, La7 tv, Sky tv, Radio Popolare Milano, Radio 3, dal 2011 ha intrapreso un nuovo percorso artistico fondando gli Mccs. A Torino ha raggiunto una certa notorietà grazie all’iniziativa musicale “Concertino dal Balconcino”, nella quale assieme alla cantante Daria Spada si esibisce dal ballatoio del suo condominio ogni domenica pomeriggio gratuitamente, coinvolgendo anche altri artisti di ogni genere.
Daria Spada pugliese, studia canto lirico al Conservatorio Verdi di Torino. Si laurea in Scienze della Comunicazione con una tesi in Etnomusicologia. Nel 2008 lavora per Ravenna Festival, dal 2008 al 2011 per il teatro stabile Kismet di Bari, occupandosi di arte civile presso l’Istituto Penitenziario Minorile Fornelli. Dal 2011 è a tempo pieno cantante del gruppo Mccs.
Cosa succede:
Ogni domenica alle 17 a Torino in via dei Mercanti 3, dal 2012 in maniera pressoché costante, un balcone di ringhiera all’interno di un cortile del centro storico si trasforma in palcoscenico per Maksim e Daria, che accompagnati da amici, attori, poeti, (oltre 600 fino ad oggi), danno vita ad uno spettacolo dal balcone di casa per un pubblico di passanti e condomini, questi ultimi più o meno consenzienti.
Tra diverse vicissitudini, gli spettacoli da quello che è diventato un luogo originale di condivisione artistica, si susseguono, noncuranti di amministratori di condominio e locali.
La notorietà nasce anche da un tag in una foto, grazie ad una sosia dell’ex Ministro Kyenge tra il pubblico del concertino; contattati da La Stampa dichiarano che faranno un concerto il primo gennaio del 2014 alle 11 in contemporanea con il concerto di Capodanno di Vienna.
Così il giorno primo del 2014 Maksim e Daria svegliati da quello che inizialmente pareva brusio di strada, hanno suonato per quei tantissimi spettatori, venuti ad ascoltarli dopo aver letto l’articolo de La Stampa. ( Ogni domenica una”serenata al contrario” ).
SS: Partiamo dalla fine, in una precedente intervista Maksim dichiara: “Sicuramente la cultura alta sta con noi”. Cosa significa?
MCCS: La cultura alta è ciò che pensi, occorre infatti sapere spiegare nuovamente tutti i termini. C’è chi vive l’arte alla ricerca continua di originalità quando invece tutta l’originalità che puoi offrire al mondo la si può trovare scavando dentro di noi. Con la critica onesta certo e in buona fede.
In realtà si dovrebbe parlare di vita alta, se pensiamo alla vita come evoluzione e se la rendi conseguente all’arte, il parallelismo viene naturale. L’essere impegnati viene di conseguenza. In realtà difendere un’ora di musica alla settimana è come scegliere se vivere o non vivere.
SS: Ho assistito a numerosi vostri concertini e ciò che mi ha colpito, che si sussegue e accade sempre, sono le finestre chiuse dei vostri vicini di casa.
MCCS: Le finestre chiuse sono esattamente lo specchio dell’Italia che abbiamo. Tutto quello che è contro il comune agire, anche un’ora di musica per tutti dal proprio balcone, viene visto con sospetto, per i nostri condomini è stato destabilizzante.
SS: Ecco, con che spirito partecipate alle riunioni di condominio?
MCCS: All’assemblee di condominio ci andiamo qualche volta noi, ma anche il nostro avvocato volontario, Barbara Passanisi, il nostro architetto volontario, Francesco Adorno, il nostro poeta ufficiale, Carlo Molinaro.
Abbiamo cercato più volte di coinvolgere i nostri vicini nella convinzione che il nostro condominio meritasse una gestione più cosciente, ma la loro risposta è stata “tanto rubano tutti”.
SS: Come spiegate il fatto che siete segnalati dalla Lonely planet come meta da visitare a Torino mentre lo stesso Comune vi multa nel 2016 per aver sforato i limiti di decibel consentiti?
MCCS: Questa è una città che sa distinguere la musica dal chiasso. E infatti non si è mai messo in discussione il valore culturale della nostra ora dal balcone. Il problema è che il potere ha preferito assecondare gli esposti dell’amministratore che non ha mai goduto di una maggioranza per portare avanti un’azione legale del condominio contro di noi, piuttosto che le centinaia di firme che abbiamo portato all’ex sindaco, che non ci ha mai ricevuto, per ribadire che il Concertino dal Balconcino andrebbe premiato e non sanzionato.
SS: Si superano i decibel consentiti in qualunque situazione; nel traffico, ad esempio. Nei vostri eventi spesso si affrontano attraverso l’arte anche questioni sociali.Non pensate che il vostro modo di intendere e agire nell’arte e con l’arte, sia anche una questione politica?
MCCS: Lo è e la cosa è anche divertente. Per esempio, la domenica del ballottaggio alle scorse elezioni comunali abbiamo organizzato il “No Fassino Day”. Beh, il 70% dei nostri collaboratori si sono defilati.
SS: A proposito, a che punto è la questione?
MCCS: La nuova Giunta una volta che si è insediata, ha fatto una richiesta ai soggetti del territorio di avanzare i loro progetti, per far diventare Torino capitale della cultura d’arte urbana. Noi siamo considerati arte urbana. Siamo andati raccontando la genesi del nostro progetto e abbiamo detto esplicitamente che se ci supportano noi siamo in grado di dare molto di più. Il fatto che ci abbiano ricevuto ci ha dato la sensazione quantomeno di essere stati ascoltati. Da allora però, più nulla.
SS: Come si partecipa ai vostri concertini? Si chiede, invitate voi? Come avviene la scelta degli artisti che si alternano dal balconcino?
MCCS: Noi abbiamo chiamato pochissime volte, normalmente sono gli artisti che si propongono. Poche volte abbiamo detto di no. Diciamo no ai gruppi cover.
SS: Alcune affermazioni che ho ascoltato durante i concertini mi hanno particolarmente colpito, fra queste: “Il dolore viene meglio se lo canti”, “Facciamo terrorismo culturale”. Che valore sociale date all’arte e alla cultura?
MCCS: Interpretando spieghiamo ciò ci urge e ciò ci preme esprimere. Questa è la nostra fonte di ispirazione. Più diamo fastidio, più noi siamo artisti.
AMS: Cosa vi lega a Torino?
MCCS: Ci siamo conosciuti nel 2011-12 a Bari e abbiamo subito messo insieme le nostre potenzialità, avendo coraggio di puntare solo su questo, facendo di ciò, progetto di vita. Ci siamo così trasferiti a Torino (dove Daria già abitava fin dai tempi del Conservatorio ndr) e dopo tre giorni è nata l’idea di cantare dal balcone. I primi due anni abbiamo suonato per 15 persone e senza microfoni.
SS: Mi sono sempre chiesto chi fosse quel personaggio, vestito da Clown che raccoglie le offerte all’entrata del vostro portone prima e durante i vostri concertini.
MCCS: In realtà per dirla tutta quel personaggio è un black block vestito da clown.
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