INTERVISTA A ILARIA BIDINI. Tra barriere mentali, disabilità e arte. In ordine sparso.

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SS: Carissima Ilaria, cominciamo dalla domanda di rito che sono solito fare sempre qui su NiederGasse. Immagina di presentarti a un pubblico che non ti conosce affatto. Chi è Ilaria Bidini?
IB: Sono una persona che ha avuto molte difficoltà ma che bene o male, si è sempre tirata su davanti ad esse. Grazie anche alla vicinanza della mia famiglia, del mio fidanzato Federico e dei miei cari amici. Oggi a 32 anni penso di essere abbastanza forte rispetto agli anni passati.

SS: Sei diventata popolare per la tua battaglia, condotta in particolar modo sui social, contro le barriere architettoniche.
Questo tipo di impegno, paradossalmente, ha attirato su di te un “cyber odio” senza precedenti che tu ad un certo punto, hai deciso di far venire alla luce e di combattere.
Cosa c’è secondo te, dietro questo tipo di odio, dietro questa particolare forma di imbecillità che a un certo momento hai deciso di denunciare leggendo pubblicamente gli insulti che quotidianamente ricevi?
IB: Secondo me le persone che fanno del bullismo o del cyberbullismo sono persone frustrate o con problemi seri perché altrimenti non mi capacito di tanto odio e soprattutto di tanto accanimento. Forse le cose che dicono a me, sono rivolte a loro stessi. Provo molta pena e tristezza per loro.

SS: A che punto è la battaglia contro le barriere architettoniche nella tua città e contro questa nuova forma di odio e di attacco anonimo via social alla persona?
IB: Purtroppo le barriere architettoniche di Arezzo non sono affatto diminuite, anzi! Non ho risolto molto, se non aver ottenuto un taxi per persone disabili accessibile a tutti i cittadini di Arezzo. Un piccolo traguardo a cui sento in qualche modo di aver contribuito. Mentre per quanto riguarda questa mia nuova battaglia mi impegnerò per portare la mia voce nelle scuole e per far capire che purtroppo questo fenomeno esiste e va combattuto in ogni modo possibile.


SS: Questo tuo importante impegno, queste tue significative battaglie, hanno fatto sì che il 19 novembre 2017, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ti nominasse Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, con questa motivazione: “Per il coraggio e lo spirito di iniziativa con cui ha pubblicamente denunciato i fenomeni di bullismo e cyber-bullismo di cui è stata vittima”.

Cosa ha significato per te questo particolare e importante riconoscimento?
IB: Sono davvero onorata di questo riconoscimento, è stato emozionante incontrare il Presidente della Repubblica. L’ho trovato molto alla mano e di buon cuore, cercherò di farmi valere e di aiutare chi ha bisogno.

SS: Ma veniamo a noi: NiedernGasse è una rivista di poesia e letteratura. Che rapporto hai con questa forma d’arte? Quanta poesia c’è nella tua vita?
IB: Oddio non sono molto poetica… mi piacerebbe saper scrivere delle poesie. In questo è più bravo Federico, a me piace più concentrarmi su altre forme di arte, come ad esempio il teatro.

SS: Cosa ti piace in particolare del teatro?
IB: Ho fatto improvvisazione teatrale. Mi piace l’energia che sa trasmettere al pubblico e mi ha aiutato parecchio a vincere la timidezza.
In realtà sono una persona fantasiosa e anche un po’ sognatrice. Da piccola disegnavo fin dalla tenera età di 5 anni. Amo scrivere piccoli racconti.
E poi, sono appassionata del Giappone e di tutto ciò che lo riguarda. Videogiochi anime e manga.

SS: Ecco, mi cogli impreparato. Cosa sono i videogiochi anime e manga.
IB: Come cosa sono?

SS: Porta pazienza ma sono fermo all’era geologica del Commodore 64.
IB: I videogiochi Anime, sono videogiochi di ruolo giapponesi. Si chiamano jrpg.

SS: Io credo che dopo ciò, la mia Caporedattora, leader maxima di NiedernGasse, l’ex ingegnera civile Paola Silvia Dolci, ti amerà a dismisura.
Nel frattempo però, proviamo ad andare oltre. Credo fermamente nell’importanza della cultura nella nostra società. Possono a tuo avviso, l’arte e la cultura in genere, essere strumento di accrescimento sociale, oltreché intellettuale?
IB: Sicuramente c’è ancora poca arte nel mondo, “utilizzata” in tal senso, soprattutto in Italia. A me piace andare a visitare i musei, vedere opere teatrali, leggere e ascoltare la musica. Credo che se aprissimo di più la nostra mente vivremmo meglio. 

SS: Una domanda che non ti ho fatto alla quale avresti voluto rispondere?
IB: Non mi hai chiesto niente sull’amore e sulla mia relazione con Federico.

SS: Hai ragione, per farmi perdonare sappi che hai a disposizione infiniti caratteri, per parlarmi dell’amore e della tua relazione con Federico. Tutto sul conto di NiedernGasse.
IB: Federico mi sostiene e mi sta vicino in ogni mia battaglia. È il mio più grande sostegno morale e con lui mi trovo bene perché come me sa essere artista e persona senza pregiudizi. È un ragazzo meraviglioso.
Stiamo insieme da quattro anni e quello che posso dire è che mi ha accettato fin da subito e non ha visto la mia disabilità. Siamo una donna e un uomo che si amano. Tutto qua.

 

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