Ivan V. Lalić

Lalić d’amore

Ci sono temi che certi sanno toccare meglio così fa Ivan V.  Lalić con le memorie, Aquileia Akvilesji e Bisanzio Vizantija, che ora è Istanbul che crepita e la memoria gli risponde spesso, interagisce con la sua visione eternata di cose che valgono in stratificazione e sempre nuova la morte fosse.
Così l’amore, parla Lalić dell’amore come sempre l’amore fosse. E le parole rompono il tempo restituendolo, i versi sospendono dove devono per cadere a fissare punti inediti mentre tutto il resto è sempre visto capito senza vincolare a scarse retoriche. Sarà quella lingua lì, il serbo croato, quella cosa slava, anche, a portare nel dire un’immaginifica collisione con lo spostamento, e che non si parli mai d’amore a vanvera, infatti abbiamo tradotte dal bravo Sequi queste cose, e poi leggiamo di Mozart, proporzioni e Dojran, in nostra Macedonia.

 

da commemorazione della madre

1912-1946, io so di cercare inutilmente
magari il gesto del tuo mignolo, in versione
di mosse di formiche tra le ombre delle croci,
visibili e invisibili. in dipendenza dalla luce:
e di luce in realtà è questione tutto il tempo.

(finale, pag.127)
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da concerto di musica bizantina- cambridge

E da inselvatichita speranza,
componi un’intenzione.
Innominata certezza, magari spaventosa
nella sua finalità, come l’amore compreso troppo tardi

(appena dopo inizio, pag. 183)

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Le opere d’amore sono sparse per il mondo
come tracce di battaglia;
e l’erba è rigogliosa
sul campo della lotta, umida vampa della terra
scoppia a stabilire terribile pudore nuovamente,
come prima dell’abbraccio, prima della memoria, prima delle voci
all’alba, dalle labbra appena distaccate;
sono contesi i fatti dell’amore

e quando il muro si sbriciola, e quando si fa selvatico il giardino,
è in perdita l’amore;
ma ascolta i gridi degli uccelli
sopra il golfo dove il mare apprende dagli amanti
diversa tenerezza: ed è imparziale il tempo,
e il mondo è dedito all’amore,
lungo esercizio
di non adulti dei.

(tutta Sulle opere d’amore, pag.25)

Certo che si fa riferimento alla sola pubblicazione di una raccolta di lui  (i brani sono scelti dall’autore) italiana da parte di Jaca Book nel 1991. Libro preziosissimo.

Per saperne di più:

http://www.niederngasse.it/rubriche/approfondimenti/ivan-v-lalic

http://letteratura.tesionline.it/letteratura/article.jsp?id=24295

https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_serbo-croata

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