Recensioni
LA CARNE
critica in versi al film Mektoub my love: Canto uno
FOTOGRAMMATICA VOL.6
LA CARNE
ovvero “L’armata nemica ha lanciato gas esilarante contro i nostri valorosi guerrieri”
Il sole acceca
il direttore della fotografia
e l’agave punge le braccia:
i corpi sono un’eco
abbattono imperi
e nascondono fragole
perfino dentro la bocca
i muscoli tremano
la calce bianca sulle case
e la noia è una materia molle
un budino di sale
mentre gli attori cenano
al ristorante di Aldo Maccione.
Le suggestioni sono sempre estive
anche in pieno inverno
le labbra corrugate
chissà se dal cloruro
la bocca un pianoforte a coda
le ultime occasioni esatte alle prime
e se il silenzio si compra:
il prezzo fallo tu.
Crescere è un’involuzione,
i soggetti delle foto
sono sorrisi vuoti di imbarazzo
e mi ha perfino detto che
il 78 è un buon numero
i discorsi palloncini gonfi
di banalità e che
la memoria alloggia in camere oscure
appaiono dal nulla
come capre partorite durante la notte.
Le bambole russe sono truccate al naturale
il sole non ha sinonimi
riempie in fretta le olive
il fico quando è maturo
produce un tappeto di colla
intinta di puntini viola.
Certi amori
la stragrande parte
neppure iniziano.
Mektoub my love: Canto uno; 2017; Francia;
durata: 174 min; regia: Abdellatif Kechiche; Soggetto tratto dal libro “La ferita, quella vera” di F.Begaudeau;
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