MANDARINI

a cura di Giuseppe Rizza     

Maborosi (titolo originale: Maboroshi no hikari); Giappone; 1995; durata: 110 min; regia: Hirokazu Kore’eda; Presentato in concorso al Festival del cinema di Venezia nel 1995, vinse il Premio Osella per la miglior fotografia e per la migliore sceneggiatura.                                                                         

MANDARINI

FOTOGRAMMATICA VOL.15

Tu trascorri tempo sul mio corpo
come se fosse un cavalcavia
i pedali si bloccano facilmente
e le luci della notte abbagliano
i vestiti abbandonati ad asciugare
siamo comunque noi anche quando
scriviamo apparentemente distanti.

Se gli specchi vengono interrogati sul futuro
così le fiaccole uguali al buio
i respiri fuggono dal corpo
condensano parole per aria
ma essendo l’incomunicabilità un’intercapedine nel cervello
i sussurri sono frasi che si disperdono al buio.

Sempre meglio distrarsi
prendendo appunti
sulle nostre sorti passate
i dicembri da vivere
gli aprili da dimenticare.
I denti da lavare malgrado la tua assenza.

Esistono treni che corrono
più veloci delle bici
e biciclette facili da rubare
se ti muovi a piedi
quando vorresti certi pomeriggi i vicini
non ascoltano mai la radio
le lentiggini sono pensieri inesplosi.

Se le tue mani odorassero di mandarini
ti accarezzerei più facilmente
ma gli ostacoli sono ancor prima
dei recinti della mente
le vernici mutano le sembianze alle cose.

Capannoni in disuso nella periferia di Osaka
i cuori non reggono.

mb

[ I versi sono ispirati dalla visione del film Maborosi, da cui è stato colto anche questo fotogramma]

 

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